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lunedì 25 agosto 2014

ROBIN WILLIAMS TRIBUTE - L'UOMO BICENTENARIO

(Bicentennial Man)
di Chris Columbus (Usa, 1999)
con Robin Williams, Sam Neill, Wendy Crewson, Embeth Davidtz
durata: 132 min.

Quando l'ormai nota 'combriccola di bloggers' ha lanciato l'idea di un omaggio a Robin Williams attraverso i suoi film, non ho avuto il minimo dubbio su quale titolo scegliere per ricordarlo: intendiamoci, questa pellicola di Chris Columbus (datata 1999) non farà certo la storia del cinema ma è uno di quei film che, almeno per quanto mi riguarda, non riescono a farmi cambiare canale quando passano in tv. E che, inevitabilmente, mi fanno commuovere ogni volta che li vedo... Nella fattispecie, un po' per la 'magia' del bellissimo racconto da cui è tratto, un po' (anzi, parecchio) per la sublime bravura del suo protagonista, che recita 'mascherato' da automa per almeno metà film eppure riesce sempre ad essere più 'umano' degli altri umani che recitano con lui.

martedì 6 maggio 2014

LA SEDIA DELLA FELICITA'

(id.)
di Carlo Mazzacurati (Italia, 2014)
con Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giueppe Battiston, Katia Ricciarelli
durata: 94 min.


Carlo Mazzacurati se n'è andato lo scorso 22 gennaio, a soli 57 anni. La sedia della felicità esce quindi postumo, e vedendolo si ha proprio la sensazione che il regista fosse consapevole che questo sarebbe stato il suo ultimo film: sia per la dedica (ben visibile nei titoli di testa) a Marina ed Elena, ovvero moglie e figlia, ma soprattutto per il commovente numero di 'camei' che gli amici di Carlo hanno accettato di girare pur di essere presenti, anche per pochi secondi, nella sua ultima pellicola: in pratica tutto il cinema italiano gli ha reso omaggio, da Antonio Albanese a Silvio Orlando, Fabrizio Bentivoglio, Roberto Citran, Milena Vukotic, Raul Cremona, Natalino Balasso, tutti insieme per un ultimo saluto non solo a una persona perbene ma anche a un ottimo cineasta, capace di raccontare in maniera sempre brillante, ironica ma mai superficiale il 'suo' mondo: quel nord est e quel suo popolo così pieno di pregi e contraddizioni che è sempre stato il vero protagonista delle sue storie.

giovedì 3 aprile 2014

QUANDO C'ERA BERLINGUER


(id.)
di Walter Veltroni (Italia, 2014)
durata: 117 min.

Alla fine la frase più bella e significativa la pronuncia Jovanotti: "A me la parola 'comunista' non ha mai fatto paura, perchè la associavo a quella faccia, a quella correttezza, a quell'onestà. In Italia il comunismo era Berlinguer". E' difficile non commuoversi sentendo queste parole, anche per chi, come il sottoscritto, non ha mai votato Pci e in quel funesto 11 giugno 1984 era ancora un bambino. Eppure, vedendo il documentario che Walter Veltroni ha fortemente voluto, diretto e montato, l'evidenza delle immagini non lascia spazio a interpretazioni: l'impressionante, sterminata partecipazione popolare ai funerali del leader più amato dimostra che le teorie ataviche e revisioniste sul 'pericolo rosso' sono intrise di malafede e ipocrisia. Sotto la segreteria di Berlinguer il Partito Comunista Italiano raggiunse il 34,6% dei consensi (risultato mai più raggiunto da nessun'altra formazione di sinistra), una valanga di voti a dimostrazione che la gente comune non solo non aveva paura, ma si fidava di quel partito e del suo leader. Una fiducia incondizionata, commovente, che lascia sbigottiti a confronto con quello che accade oggi...

venerdì 10 agosto 2012

ADDIO A CARLO RAMBALDI, IL 'POETA' DEGLI EFFETTI SPECIALI

Ai giovani lettori il suo nome dirà pochissimo, ma Carlo Rambaldi, morto oggi all'età di 87 anni nella sua adorata Calabria, era molto più di un semplice artigiano del cinema...

Lui non era un regista e non scriveva sceneggiature, e nemmeno sapeva recitare: era nato disegnatore e il suo talento lo portò ben presto a Hollywood, dove per tutta la vita si occupò di effetti speciali. Ma, attenzione, non quelle diavolerie computerizzate e impersonali con le quali oggi si riesce a costruire tutto (e che emozionano quanto una camomilla calda). Rambaldi faceva tutto con le proprie mani, utilizzando carta, legno, colla e plastilina. Era una specie di Frankenstein buono, capace di far sognare intere generazioni di adolescenti (e non solo...) semplicemente con le 'creature' che plsamava con le proprie mani da artista.

'Alien', 1979
E' stato il papà di E.T. , tanto per dirne una... ma ben prima del mostriciattolo caduto sulla terra, lo stesso Spielberg lo aveva incaricato di dare una forma agli alieni di Incontri Ravvicinati del terzo tipo: e da quel momento, incredibilmente, ogni fantomatico avvistamento di 'marziani' sulla terra descriveva gli 'omini' esattamente come li aveva fatti lui... E ancora, a proposito di alieni, come dimenticare appunto Alien e l'inconfondibile shilouette del 'mostro' che fece dannare la povera Ripley: un'icona del cinema di fantascienza. Ma già qualche anno prima Rambaldi ci aveva fatto spaventare a morte con lo scimmione più famoso della storia del cinema: suo infatti il progetto di King Kong, per il quale costruì un pupazzo alto 12 metri mosso da un telecomando...

'King Kong', 1976
Ultimamente, nonostante l'età avanzata e la dorata pensione di cui godeva, non si era certo distaccato dal mondo dello spettacolo: proprio quest'inverno abbiamo avuto occasione di ammirare la versione teatrale de La Divina Commedia, dove aveva curato le scenografie e i costumi dei vari personaggi della saga dantesca. Era una persona dotata di grande fantasia e genialità, che tuttavia preferiva umilmente restare nell'ombra e ammirare in disparte le sue 'creature' messe al servizio di altri.
Una gran bella persona, oltre che un genio assoluto.
Ci mancherai, Carlo.