Se fosse ancora vivo, oggi Ingmar Bergman compirebbe cento anni. Non è facile per chi come me, semplice cinefilo dilettante, deve provare a confrontarsi con un Autore di tale portata... però devo dire che sarebbe stato impossibile declinare la proposta della carissima Mari, appassionata curatrice di Redrumia, la quale ha (giustamente!) pensato di omaggiare il Maestro svedese, anche per distaccarci un po' dall'attualità cinematografica (materia prevalente dei nostri blog) e proporre ai lettori un modello e una visione di cinema alla quale, purtroppo, siamo sempre meno abituati.
Così, la solita sparuta ma convintissima congrega di blogger amici ha scelto un'opera a testa di Bergman e ha provato a buttar giù due righe per unirsi al ricordo: nel mio caso, lo tengo a precisare, non si tratta di una recensione (non ne sarei all'altezza) ma semplicemente di qualche "riflessione estemporanea" presa durante la visione del film. E se a qualcuno, leggendo questi articoli, venisse voglia di riscoprire il cinema di Bergman, potremmo dire di aver fatto un'opera buona.