(The beguiled)
regia: Sofia Coppola (Usa, 2017)
cast: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Angourie Rice, Oona Laurence
sceneggiatura: Sofia Coppola
fotografia: Philippe Le Sourd
scenografia: Ann Ross
montaggio: Sarah Flack
musiche: Phoenix
durata: 93 minuti
giudizio: ★★★★☆
trama: Durante la Guerra di Secessione un soldato nordista ferito viene accolto in un collegio di sole donne. L'uomo verrà curato e rimesso in piedi, ma la sua permanenza scatenerà una terribile gara di seduzione tra le ragazze che lo ospitano, con conseguenze imprevedibili...
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sabato 23 settembre 2017
martedì 10 novembre 2015
LA LEGGE DEL MERCATO
(La loi du marché)
di Stéphane Brizé (Francia, 2015)
con Vincent Lindon, Karine de Mirbeck, Matthieu Schaller, Yves Ory
durata: 92 minuti
★★★★☆
Thierry Taugordeau (un grandissimo Vincent Lindon, premiato a Cannes) ha 51 anni, non lavora da un anno e mezzo e cerca ad ogni costo un impiego per tirare avanti. Un impiego qualsiasi, anche umile, anche sottopagato, pur di reinserirsi in qualche modo nel mondo del lavoro. Lo fa, ovviamente, per garantire un futuro alla propria famiglia (composta dalla moglie e dal figlio disabile) ma soprattutto per mantenere la propria dignità in un contesto sociale teso a sovvertire i diritti più elementari del lavoratore.
sabato 31 ottobre 2015
DHEEPAN, UNA NUOVA VITA
(Dheepan)
di Jacques Audiard (Francia, 2015)
con Antonythasan Jesuthasan, Kalieaswari Srinivasan, Claudine Vinasithamby, Vincent Rottiers, Marc Zinga
durata: 109 minuti
★★★☆☆
Dall'inferno dello Sri Lanka a quello delle banlieu parigine. Dheepan somiglia più un film di guerra piuttosto che a una storia di migranti, e non a caso il "viaggio della speranza"del protagonista non dura più di qualche fotogramma, il tempo di farci vedere cadaveri accatastati e mucchi di ossa arse dal fuoco, in una sequenza che più luciferina non si può... passano solo pochi secondi che già siamo in un altro mondo: Dheepan cerca di vendere chincaglieria di contrabbando alla Parigi-bene, per poi rincasare nel suo tugurio di periferia, in una terra (poco) promessa ma decisamente ostile, che non è certo quella dei suoi sogni.
sabato 24 ottobre 2015
THE LOBSTER
(id.)
di Yorgos Lanthimos (Grecia/Irlanda, 2015)
con Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Angeliki Papolulia, Ben Whishaw, John C. Reilly, Olivia Colman
durata: 118 minuti
★★★★★
In molti hanno accostato Yorgos Lanthimos a Lars Von Trier per l'assoluta, totale mancanza di fiducia nel genere umano, e anche a Michael Haneke, per la freddezza e il distacco con cui mette in scena gli orrori della società moderna, ma a mio avviso sarebbe davvero ingeneroso e limitativo "inscatolare" questo regista greco in etichette fin troppo facili, dato che, per chi scrive, questo cineasta merita a tutti gli effetti di entrare dalla porta principale nel novero degli autori contemporanei più lucidi e coraggiosi nella loro idea di cinema.
di Yorgos Lanthimos (Grecia/Irlanda, 2015)
con Colin Farrell, Rachel Weisz, Léa Seydoux, Angeliki Papolulia, Ben Whishaw, John C. Reilly, Olivia Colman
durata: 118 minuti
★★★★★
In molti hanno accostato Yorgos Lanthimos a Lars Von Trier per l'assoluta, totale mancanza di fiducia nel genere umano, e anche a Michael Haneke, per la freddezza e il distacco con cui mette in scena gli orrori della società moderna, ma a mio avviso sarebbe davvero ingeneroso e limitativo "inscatolare" questo regista greco in etichette fin troppo facili, dato che, per chi scrive, questo cineasta merita a tutti gli effetti di entrare dalla porta principale nel novero degli autori contemporanei più lucidi e coraggiosi nella loro idea di cinema.
martedì 13 ottobre 2015
SICARIO
(id.)
di Denis Villeneuve (Usa, 2015)
con Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio del Toro
durata: 121 minuti
★★★★★
Ci si può innamorare follemente di un film anche solo per una scena? E' forse poco "professionale" e troppo romantico come atteggiamento? Può darsi, come è vero che è anche riduttivo nei confronti di una pellicola bellissima e perfetta in ogni particolare. Però in Sicario c'è una scena da antologia che, credetemi, per stile, tecnica, emozione e pathos, è quanto di più bello visto in questo primo scorcio di stagione. Semplicemente da manuale di cinema...
di Denis Villeneuve (Usa, 2015)
con Emily Blunt, Josh Brolin, Benicio del Toro
durata: 121 minuti
★★★★★
Ci si può innamorare follemente di un film anche solo per una scena? E' forse poco "professionale" e troppo romantico come atteggiamento? Può darsi, come è vero che è anche riduttivo nei confronti di una pellicola bellissima e perfetta in ogni particolare. Però in Sicario c'è una scena da antologia che, credetemi, per stile, tecnica, emozione e pathos, è quanto di più bello visto in questo primo scorcio di stagione. Semplicemente da manuale di cinema...
mercoledì 7 ottobre 2015
MUCH LOVED
(Zin li fik)
di Nabil Ayouch (Marocco, 2015)
con Loubna Abidar, Halima Karaouane, Asmaa Lazrak, Sara El Mhamdi Elaaloui, Abdellah Didane
durata: 105 minuti
★★★★☆
Si capisce ancor prima di iniziare che tipo di film sarà Much Loved: scorrono ancora i titoli di testa, sullo schermo nero, e già i primi dialoghi in sottofondo non lasciano spazio a dubbi... parole esplicite, crude, innocenti e simpaticamente scurrili (non è un paradosso), pronunciate da quattro prostitute marocchine che si preparano per il "lavoro"e si scambiano consigli e pettegolezzi. Non ci sono filtri, è tutto allegramente volgare, nelle parole, nei gesti e nelle situazioni, così tanto da suscitare l'ira delle autorità marocchine che lo hanno bollato per blasfemìa e censurato in patria dopo il passaggio, applauditissimo, al Festival di Cannes.
sabato 4 luglio 2015
LOUISIANA
(Louisiana - The other side)
di Roberto Minervini (Italia, 2015)
con Mark Kelley, Lisa Allen, James Lee Miller
durata: 92 minuti
★★☆☆☆
C'è uno spacciatore/tossico/squilibrato che vive di espedienti e lavoretti saltuari, sufficienti per comprarsi la dose quotidiana.
C'è la sua compagna, cui pare voler bene, che sposa in pieno questo "mood".
Ci sono la sua mamma e la sua nonna, che paiono anch'esse voler bene a questo ragazzino scavezzacollo, col vizietto di bucarsi.
Ci sono gruppi di esaltati, armati fino ai denti, che vivono in Texas e ce l'hanno a morte con Obama. Se potessero lo ucciderebbero seduta stante.
di Roberto Minervini (Italia, 2015)
con Mark Kelley, Lisa Allen, James Lee Miller
durata: 92 minuti
★★☆☆☆
C'è uno spacciatore/tossico/squilibrato che vive di espedienti e lavoretti saltuari, sufficienti per comprarsi la dose quotidiana.
C'è la sua compagna, cui pare voler bene, che sposa in pieno questo "mood".
Ci sono la sua mamma e la sua nonna, che paiono anch'esse voler bene a questo ragazzino scavezzacollo, col vizietto di bucarsi.
Ci sono gruppi di esaltati, armati fino ai denti, che vivono in Texas e ce l'hanno a morte con Obama. Se potessero lo ucciderebbero seduta stante.
sabato 30 maggio 2015
SUI PREMI DI CANNES, LE "VERGINELLE" IPOCRITE E LO STATO DI SALUTE (VERO) DEL NOSTRO CINEMA...
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Jacques Audiard e il cast di "Deephan", Palma d'Oro 2015 |
Questo per mettere in chiaro che, lo dico a scanso di equivoci, non m'importa nulla e non grido pateticamente al complotto se i nostri "tre moschettieri" non hanno vinto una mazza all'ultimo Festival di Cannes: non ho visto gli altri film, non so se fossero meritevoli, non sono in grado di dare giudizi. Però, concedetemelo, il palmarès abbastanza "singolare" della Croisette si presta a più considerazioni, che a mente lucida spero possano aprire un dibattito e non innescare polemiche inutili...
domenica 24 maggio 2015
YOUTH - LA GIOVINEZZA
(Youth)
di Paolo Sorrentino (Italia, 2015)
con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda, Madalina Ghenea
durata: 119 minuti
★★★★☆
Paolo Sorrentino lo aveva già detto dopo La Grande Bellezza che non aveva più voglia di raccontare storie, ed è stato di parola. Youth non racconta una storia, ma dispensa emozioni in serie. Capisco quindi coloro che non lo hanno apprezzato, perchè l'emozione va di pari passo col proprio carattere e la propria sensibilità. Non è un film per tutti, insomma, e ha un bel dire Fred Ballinger, alias Michael Caine (il protagonista) che "le emozioni sono sopravvalutate..." in realtà le emozioni ci spronano, ci fanno sopravvivere, e sebbene il suo personaggio sia cinico e disilluso almeno quanto quello di Jep Gambardella, stavolta è proprio Sorrentino, inaspettatamente, a regalarci un'emozione che sa di speranza, a firmare il suo film più "ottimista", a ricordarci che la vita offre sempre una seconda opportunità, anche quando facciamo finta di non vederla...
di Paolo Sorrentino (Italia, 2015)
con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda, Madalina Ghenea
durata: 119 minuti
★★★★☆
Paolo Sorrentino lo aveva già detto dopo La Grande Bellezza che non aveva più voglia di raccontare storie, ed è stato di parola. Youth non racconta una storia, ma dispensa emozioni in serie. Capisco quindi coloro che non lo hanno apprezzato, perchè l'emozione va di pari passo col proprio carattere e la propria sensibilità. Non è un film per tutti, insomma, e ha un bel dire Fred Ballinger, alias Michael Caine (il protagonista) che "le emozioni sono sopravvalutate..." in realtà le emozioni ci spronano, ci fanno sopravvivere, e sebbene il suo personaggio sia cinico e disilluso almeno quanto quello di Jep Gambardella, stavolta è proprio Sorrentino, inaspettatamente, a regalarci un'emozione che sa di speranza, a firmare il suo film più "ottimista", a ricordarci che la vita offre sempre una seconda opportunità, anche quando facciamo finta di non vederla...
mercoledì 20 maggio 2015
MAD MAX: FURY ROAD
(id.)
di George Miller (Australia, 2015)
con Tom Hardy, Charlize Theron, Nicholas Hoult, Hugh Keays-Byrne, Rose Huntington-Whiteley, Zoe Kravitz, Megan Gale
durata: 120 minuti
★★★★☆
Adrenalinico, eccessivo, esaltante. Due ore di divertimento assoluto, senza respiro, una totale "full-immersion" di azione e pathos, una corsa folle contro il tempo, il destino, nemici crudeli e tiranni senza cuore e senza faccia (che fanno tanto Darth Vader...). Chi pensava che il settantenne George Miller si fosse rammollito dopo aver girato nell'ultimo ventennio storie di maiali e pinguini parlanti, deve gioiosamente ricredersi: il reboot di Mad Max è un autentico gioiello di genere, che piacerà anche a chi, come il sottoscritto, non ha proprio una passione viscerale per il cinema action.
domenica 17 maggio 2015
IL RACCONTO DEI RACCONTI
di Matteo Garrone (Italia, 2015)
con Salma Hayek, John C. Reilly, Toby Jones, Bebe Cave, Guillaume Delaunay, Vincent Cassel, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Stacy Martin, Massimo Ceccherini, Alba Rohrwacher
durata: 125 minuti
★★★☆☆
Regola numero uno per un cinefilo : diffidare a prescindere dei trailer e soprattutto degli uffici stampa che, per ovvie ragioni commerciali, cercano molto spesso di far apparire un film per quello che NON è affatto. Traduzione: vi hanno raccontato per settimane che l'ultimo film di Garrone era un tuffo nel fantasy, una scommessa folle per il regista romano, alle prese con un genere "inesplorato" e lontanissimo dal nostro cinema. Poi invece vedi il film e... ti accorgi non solo che Il Racconto dei Racconti col fantasy ha davvero ben poco a che fare (lo è - forse - nella forma, ma non certo nei contenuti), ma è anche che un'opera "garroniana" al 100%, e quindi italianissima, che non dovrebbe deludere gli estimatori del regista.
giovedì 11 dicembre 2014
MOMMY
(id.)
di Xavier Dolan (Canada, 2014)
con Antoine-Olivier Pilon, Anne Dorval, Suzanne Clément
durata: 140 min.
★★★★☆
Compiaciuto? Può essere. Autoreferenziale? Forse un pochino sì. Ruffiano? Innegabilmente. D'altronde come potrebbe non esserlo l'ultimo film di un ragazzino prodigio che a 25 anni ha già diretto cinque lungometraggi (tutti selezionati per i maggiori festival del mondo) e si è pure aggiudicato il Gran Premio della Giuria a Cannes? Insomma, a 25 anni se si è bravi è lecito essere anche un po' sbruffoni: lo era anche Orson Welles quando più o meno alla stessa età diresse Quarto Potere... intendiamoci, nessuno si sogna di paragonare Xavier Dolan a Orson Welles (pur se entrambi scrivono, dirigono, producono e a volte anche interpretano i propri lavori) e nessuno pensa che Mommy cambierà la storia del cinema: semplicemente, dico che quando si è giovani e talentuosi non è un delitto sgomitare per ottenere un posto al sole. Anzi, forse è doveroso farlo.
mercoledì 19 novembre 2014
DUE GIORNI, UNA NOTTE
(Deux jours, une nuit)
di Jean-Pierre e Luc Dardenne (Belgio, 2014)
con Marion Cotillard, Fabrizio Rongione, Catherine Salée, Baptiste Sornin
durata: 95 min.
★★★☆☆
Sandra (Marion Cotillard) è in procinto di rientrare a lavoro dopo un lungo periodo di malattia a causa della depressione. Ma la sua azienda ha deciso di fare a meno di lei nel modo più subdolo possibile, ovvero proponendo ai suoi dipendenti un bonus di mille euro se non si opporranno al licenziamento. A Sandra rimane a disposizione solo un weekend (due giorni e una notte, appunto) per convincere i propri colleghi, uno per uno, a rinunciare ai soldi e farla reintegrare in azienda.
giovedì 3 luglio 2014
WELCOME TO NEW YORK
(id.)
di Abel Ferrara (Usa, 2014)
con Gerard Depardieu, Jacqueline Bisset, Drena De Niro, Paul Calderon, Amy Ferguson
durata: 124 min.
★★★☆☆
A volte, si dice, la miseria aguzza l'ingegno. E in questo caso è un bene: Abel Ferrara è un ex-cineasta di culto che, ormai è chiaro, difficilmente tornerà a rinverdire i fasti de Il cattivo tenente e Fratelli. Altri tempi e altra verve per il regista newyorchese, che comunque fa di necessità virtù: dopo il tonfo clamoroso (d'incassi e di critica) dell'imbarazzante 4:44 Last day on Earth, (spernacchiato a Venezia e mai uscito in Italia), ha accettato di buon grado di dirigere questo instant-movie su uno dei casi più scabrosi e chiacchierati del decennio: Welcome to New York è infatti ispirato alla vicenda dell'economista francese Dominique Strauss-Kahn, arrestato per violenza sessuale a danno di una cameriera nel maggio 2011, proprio durante un soggiorno d'affari nella Grande Mela. Ferrara ha girato il film in due settimane, con un budget ridotto all'osso e senza neppure una distribuzione cinematografica (il film è uscito in in tutto il mondo direttamente su internet). Ne è venuta fuori una pellicola discontinua, imperfetta, ma anche innegabilmente interessante e inattesa, molto spontanea e diretta, che non giudica nè vuole giudicare ma esprime coraggiosamente i fatti compiuti, lasciandoci una visione del tutto personale.
di Abel Ferrara (Usa, 2014)
con Gerard Depardieu, Jacqueline Bisset, Drena De Niro, Paul Calderon, Amy Ferguson
durata: 124 min.
★★★☆☆
A volte, si dice, la miseria aguzza l'ingegno. E in questo caso è un bene: Abel Ferrara è un ex-cineasta di culto che, ormai è chiaro, difficilmente tornerà a rinverdire i fasti de Il cattivo tenente e Fratelli. Altri tempi e altra verve per il regista newyorchese, che comunque fa di necessità virtù: dopo il tonfo clamoroso (d'incassi e di critica) dell'imbarazzante 4:44 Last day on Earth, (spernacchiato a Venezia e mai uscito in Italia), ha accettato di buon grado di dirigere questo instant-movie su uno dei casi più scabrosi e chiacchierati del decennio: Welcome to New York è infatti ispirato alla vicenda dell'economista francese Dominique Strauss-Kahn, arrestato per violenza sessuale a danno di una cameriera nel maggio 2011, proprio durante un soggiorno d'affari nella Grande Mela. Ferrara ha girato il film in due settimane, con un budget ridotto all'osso e senza neppure una distribuzione cinematografica (il film è uscito in in tutto il mondo direttamente su internet). Ne è venuta fuori una pellicola discontinua, imperfetta, ma anche innegabilmente interessante e inattesa, molto spontanea e diretta, che non giudica nè vuole giudicare ma esprime coraggiosamente i fatti compiuti, lasciandoci una visione del tutto personale.
mercoledì 18 giugno 2014
MAPS TO THE STARS
(id.)
di David Cronenberg (Usa, 2014)
con Julianne Moore, Robert Pattinson, John Cusack, Olivia Williams, Mia Wasikowska, Evan Bird
durata: 111 min.
★★☆☆☆
Gli estimatori di David Cronenberg sono già saliti sulle barricate: "attenzione, è fin troppo semplicistico catalogare 'Maps to the Stars' come l'ennesimo film sul mondo marcio di Hollywood...". Ok, ne prendo atto. Però bisognerebbe che qualcuno mi fornisse una spiegazione convincente del contrario perchè, lo ammetto candidamente, l'impressione che ho avuto io è stata proprio quella: un film piuttosto banale che si inserisce in un filone non certo nuovo, che va da Viale del Tramonto di Wilder fino a Bling Ring di Sofia Coppola, attraversando decenni di cinema americano. A voler essere generosi potremmo attribuire a Maps to the Stars una riflessione generazionale sul disfacimento della famiglia e sugli orrori latenti nascosti dentro il perbenismo della società borghese, ma anche qui, a ben vedere, il soggetto non brilla molto per originalità...
di David Cronenberg (Usa, 2014)
con Julianne Moore, Robert Pattinson, John Cusack, Olivia Williams, Mia Wasikowska, Evan Bird
durata: 111 min.
★★☆☆☆
Gli estimatori di David Cronenberg sono già saliti sulle barricate: "attenzione, è fin troppo semplicistico catalogare 'Maps to the Stars' come l'ennesimo film sul mondo marcio di Hollywood...". Ok, ne prendo atto. Però bisognerebbe che qualcuno mi fornisse una spiegazione convincente del contrario perchè, lo ammetto candidamente, l'impressione che ho avuto io è stata proprio quella: un film piuttosto banale che si inserisce in un filone non certo nuovo, che va da Viale del Tramonto di Wilder fino a Bling Ring di Sofia Coppola, attraversando decenni di cinema americano. A voler essere generosi potremmo attribuire a Maps to the Stars una riflessione generazionale sul disfacimento della famiglia e sugli orrori latenti nascosti dentro il perbenismo della società borghese, ma anche qui, a ben vedere, il soggetto non brilla molto per originalità...
mercoledì 28 maggio 2014
LE MERAVIGLIE
(id.)
di Alice Rohrwacher (Italia, 2014)
con Alba Rohrwacher, Sam Louwyck, Maria Alexandra Lungu, Monica Bellucci
durata: 115 min.
★★★★☆
Lo avevo già scritto recensendo il precedente Corpo celeste e sono costretto (felicemente!) a ripetermi: il cinema di Alice Rohrwacher ricorda tantissimo quello degli esordi di Ermanno Olmi, e senz'altro in questo caso è un bel complimento se pensiamo che stiamo parlando di una regista appena trentenne. La sua opera seconda, Le meraviglie, è infatti anch'essa fortemente permeata di natura e misticismo, di rimandi ad un mondo fatto di fatica, sudore, tradizioni contadine, un caleidoscopio di 'riti' sacri e profani che fanno da sfondo a una vicenda apparentemente senza tempo, una specie di parabola laica su un pianeta che cambia (forse) troppo velocemente per chi non ci sta a vivere secondo i ritmi forsennati dell'attualità.
di Alice Rohrwacher (Italia, 2014)
con Alba Rohrwacher, Sam Louwyck, Maria Alexandra Lungu, Monica Bellucci
durata: 115 min.
★★★★☆
Lo avevo già scritto recensendo il precedente Corpo celeste e sono costretto (felicemente!) a ripetermi: il cinema di Alice Rohrwacher ricorda tantissimo quello degli esordi di Ermanno Olmi, e senz'altro in questo caso è un bel complimento se pensiamo che stiamo parlando di una regista appena trentenne. La sua opera seconda, Le meraviglie, è infatti anch'essa fortemente permeata di natura e misticismo, di rimandi ad un mondo fatto di fatica, sudore, tradizioni contadine, un caleidoscopio di 'riti' sacri e profani che fanno da sfondo a una vicenda apparentemente senza tempo, una specie di parabola laica su un pianeta che cambia (forse) troppo velocemente per chi non ci sta a vivere secondo i ritmi forsennati dell'attualità.
lunedì 19 maggio 2014
IL WESTERN SBANCA CANNES. ALLA FACCIA DI CHI GLI VUOLE MALE....
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Hilary Swank e Tommy Lee Jones in 'The Homesman' |
martedì 12 novembre 2013
LA VITA DI ADELE
(La vie d'Adèle - Chapitres 1 - 2)
di Abdellatif Kechiche (Francia, 2013)
con Adèle Exarchopoulos, Lea Seydoux, Jeremie Laheurte, Salim Kechiuouche
durata: 179 min.
★★★☆☆
Il cibo, il sesso, l'amore, la routine, la rabbia, il distacco. 179 minuti sono il tempo che serve a Abdel Kechiche per mettere in risalto l'universalità dei sentimenti e la parabola di una relazione. Il fatto che il film racconti una storia saffica è importante ma non totalizzante: La vita di Adele avrebbe potuto raccontare un amore eterosessuale e non sarebbe cambiato poi molto, almeno a livello di narrazione. Sarebbe invece cambiato moltissimo a livello di percezione del pubblico: è chiaro che una storia gay fa molto più scalpore ed ha un impatto mediatico, sociologico e politico ben diverso (e la vittoria della Palma d'oro a Cannes, proprio nei giorni in cui il governo transalpino votava la legge sui matrimoni omosessuali, ne è un esempio lampante: il palmarès della Croisette è stato spesso specchio di rivendicazioni politiche, basti pensare alle vittorie di Michael Moore e Ken Loach negli anni passati...)
sabato 13 luglio 2013
HOLY MOTORS
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di Leos Carax (Francia, 2012)
con Denis Levant, Edith Scob, Michel Piccoli, Eva Mendes, Kylie Minogue
VOTO: ****/5
Un sogno lungo un giorno. Oppure un incubo, a seconda di come lo si guarda. Ventiquattr' ore in compagnia di Oscar, un tizio che si sposta per le strade di Parigi in limousine scendendo ogni volta di macchina per interpretare un personaggio diverso: un mendicante, un attore, un vagabondo, un padre di famiglia, un killer... dieci cambi di scena per dieci facce della nostra mondana quotidianità, tenute insieme dalla sua fedele assistente, la bionda Céline, unico punto di riferimento per lo spettatore in un film che, fin dall'incipit, vorrebbe convincerci che il cinema è come l'abbraccio di una mantide: bellissimo ma terribilmente pericoloso, perchè ci distoglie dalla realtà facendoci dimenticare quello che siamo.
lunedì 3 giugno 2013
SOLO DIO PERDONA

di Nicolas Winding Refn (USA, 2013)
con Ryan Gosling, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Kristin Scott Thomas
VOTO: **/5
Da Mann a Tarantino, passando per uno che ci sa fare. Nicolas Winding Refn è il nuovo regista-culto di Hollywood, venuto dal freddo della sua Danimarca a (cercare) di riscaldare una fabbrica dei sogni che ha un disperato bisogno di nuovi volti e nuove idee. E allora prendi un attore giovane, bello, aitante e muscoloso (Mads Mikkelsen o in questo caso Ryan Gosling, fate voi), non necessariamente bravo, possibilmente silenziosissimo, e sbattetelo in un mondo violento e insano a fare il vendicatore dei derelitti. Ed ecco il Refn-touch: che da Mann importa le atmosfere livide e notturne delle metropoli che non dormono mai, e dal prode Quentin il gusto per la violenza efferata, catartica, aggiungendo una spruzzata di misticismo di maniera...
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