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venerdì 1 agosto 2025

STAGIONE 2024 -2025 : LE DELUSIONI

Come dico sempre, delusione non vuol dire brutto film: non è un brutto film il Nosferatu di Eggers, come non lo è La Trama Fenicia di Anderson o U.S. Palmese dei Manetti Bros. Sono però titoli dai quali ci si aspettava parecchio di più, e che accrescono la mia personalissima insoddisfazione. Poi ci sono anche i film davvero "tremendi", oggettivamente indifendibili, tra i quali anche quest'anno mi tocca inserire di nuovo - ahimè - perfino uno come Ridley Scott... peraltro in buona compagnia. Una classifica che non nasce per creare polemiche ma per ribadire, giusto una volta l'anno, quella che è la mia idea di cinema. Concedetemelo. 



Nosferatu
Non mi stanco mai di ripeterlo: DELUSIONE non vuol dire necessariamente brutto film. E in questa classifica, come ogni anno, ci sono i film che più mi hanno DELUSO in confronto alle attese. Ecco spiegato perchè in questa "flop 7" c'è per esempio un film come Nosferatu, che a livello estetico è tutt'altro che scadente (anzi!) ma che presenta (per me) una serie di difetti tali da non poterlo proprio definire un film riuscito. E la delusione, forse la più grande di tutte, è dovuta al fatto che il Nosferatu di Eggers era uno dei titoli da me più attesi, uno di quelli su cui riponevo le mie maggiori aspettative. Succede.

Tuttavia, non nego che di film davvero brutti in questa stagione ce ne sono stati eccome. Questa, lo ribadisco, non è una classifica nata per alimentare polemiche: è semplicemente una lista di titoli che per il MIO gusto personale non sono riusciti a piacermi, per quello che è il mio modo di vedere il cinema. E se andate a rivedervi la classifica dell'anno scorso noterete che ci sono perfino due "ripetenti" di lusso che rispondono al nome di Wes Anderson e Ridley Scott, non proprio due qualsiasi...

Il Gladiatore II

Non è accanimento. E', semplicemente, che il cinema di Wes Anderson e di Ridley Scott non mi piace più come prima. E non sopporto che due cineasti che così tanto hanno dato in passato all'arte cinematografica adesso sfornino opere che sono agli antipodi rispetto ai tanti capolavori che hanno diretto nei loro anni migliori. Il discorso vale soprattutto per Scott, i cui ultimi due film da regista (Napoleon e Il Gladiatore II) sono quasi imbarazzanti a livello di scrittura, recitazione e veridicità storica. Sono pellicole quasi trash, piene di umorismo involontario, rozze, dozzinali, in cui la mano di un (ex) grande regista, ormai da tempo in piena crisi creativa, non si vede proprio più. Non so e non credo che Napoleon e Il Gladiatore II possano inficiare una grande carriera come quella di Scott, ma certo non contribuiscono a tenere alta la sua credibilità attuale.

La Trama Fenicia
Discorso diverso per Wes Anderson, che come Eggers non fa film brutti ma che peggio di Eggers pare ormai caduto in una fase involutiva irreversibile: La Trama Fenicia, così come Asteroid City e The French Dispatch, è un "compitino" noiosissimo, fastidioso, arido, esteticamente perfetto ma che non emoziona mai, non coinvolge, non appassiona. I tempi de I Tenenbaum sono davvero lontani, e la sensazione è che il buon Wes, che si avvicina ai sessant'anni ed è arrivato al tredicesimo film, non abbia più molte cose da dire... la speranza, come sempre, è quella di essere smentiti.

Babygirl
Le delusioni continuano poi con una coppia di film curiosamente accomunata dallo stesso tema, peraltro annosamente sfruttato al cinema, ovvero il "mito" dell'eterna giovinezza, la paura dell'invecchiare. Ma se l'innocuo Babygirl (con un'irriconoscibile Nicole Kidman) è poco più di una provocazione a sfondo pseudo-erotico girato ad arte solo per scatenare volutamente facili (e pretestuose) polemiche, ben diverso è il discorso per The Substance di Coralie Fargeat, film ruffianissimo, pompatissimo e grossolano, tagliato con l'accetta, che fa il verso a Cronenberg ma finisce per grondare solo di sensazionalismo a chili e crollare sepolto dall'orrido make-up. Per molti critici, a mio avviso preda di allucinazioni collettive o per cavalcare l'onda del momento, è stato uno dei film dell'anno. Per il sottoscritto è un film sgraziato, sgradevole, fasullo, che di sicuro non rivedrò mai più.

Trap
Rimangono poi due film che hanno il solo difetto (si fa per dire) di essere totalmente insignificanti, inutili. Nel caso dei Manetti Bros posso arrivare a capirne il motivo: dopo gli ultimi, clamorosi flop in successione (la sciagurata trilogia di Diabolik) con U.S. Palmese hanno cercato di girare un film più "convenzionale", che parlasse al pubblico più facilmente, oltretutto utilizzando un argomento, il calcio, che è l'argomento più nazionalpopolare che esista. Peccato però che così facendo hanno tirato fuori un film davvero ordinario, senza slanci, la cui sceneggiatura pare scritta con l'intelligenza artificiale. Stesso discorso o quasi per uno come M. Night Shyamalan, uno che in passato ci aveva sempre abituato alle sorprese, nel bene e nel male, con i suoi tipici colpi di scena finali o con messinscene a volte eccessive ma sempre ad effetto. Vederlo all'opera con un thrilleruccio scontatissimo e prevedibile come Trap mi ha fatto davvero cascare le braccia. E pure la testa (dal sonno).



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1) TRAP (di M. Night Shyamalan, USA 2024) 
Mi sono sempre sforzato di difendere il cinema di M. Night Shyamalan dagli attacchi più pretestuosi, perchè credo che i suoi film abbiano sempre e comunque un denominatore comune: quello di metterci in guardia dalle paure dell'uomo moderno. Ma questo Trap è oggettivamente indifendibile: film insulso, implausibile e terribilmente scontato: ogni scena è prevedibile e stereotipata, sembra quasi un bignami raffazzonato a tema serial killer. Film nato vecchio, impossibile da prendere sul serio, forse solo una marchetta per lanciare la carriera della figlia cantante...


2) BABYGIRL (di Halina Reijn, USA 2024) 
Malgrado la Coppa Volpi vinta a Venezia, fa molta tristezza vedere la 57enne Nicole Kidman, ormai irriconoscibile e devastata dalla chirurgia estetica, in questa sciocchezzuola pseudo-erotica che scade ben presto nel ridicolo involontario scimmiottando fuori tempo massimo le ormai famose "50 sfumature"... "tutte hanno diritto all'orgasmo" (cit.) è il flano del film. Nient'altro da aggiungere, per carità di patria.



3) THE SUBSTANCE (di Coralie Fargeat, GB 2024) 
Pompatissimo body-horror tale da essere considerato come una delle pellicole più rozze, grossolane, fasulle e allo stesso tempo più ruffiane e compiacenti degli ultimi anni. Film talmente furbetto da aver stregato buona parte della critica, roba da allucinazione collettiva: The Substance racconta una storia vecchia quanto il mondo (il mito dell'eterna giovinezza) gonfiandola del sensazionalismo tipico dei nostri tempi e aggiungendo quintali di orrido make-up per distogliere l'attenzione dal nulla cosmico... ma il nulla, purtroppo, rimane.

 

4) LA TRAMA FENICIA (di Wes Anderson, USA 2025) 
La sensazione è quella di trovarsi sempre di fronte allo stesso film, in una specie di "loop" creativo che ha ormai stancato. Un film che più va avanti più ti fa venire voglia di pensare ad altro, fino a disinteressarti completamente di una storia astrusa che sembra messa in piedi solo per sfoggiare l'ennesima opera formalmente impeccabile ma irrimediabilmente senz'anima, senza trasporto, senza un motivo per tenere alta l'attenzione. L'estetica deve servire a supporto della storia, non il contrario. Altrimenti è un'altra cosa. Magari bellissima, ma un'altra cosa.

 

5) IL GLADIATORE II (di Ridley Scott, USA 2024) 
Alla deriva artistica e senile di Ridley Scott eravamo abituati da tempo, ma Il Gladiatore II raggiunge livelli di trash involontario cui nemmeno il precedente Napoleon (altrettanto orrendo) si era avvicinato. La sensazione è che il quasi novantenne e prolificissimo regista britannico abbia goduto in carriera di una fase, uno straordinario momento di impeto creativo (quello tra gli anni '70 e '90 dove ha sfornato capolavori assoluti) seguita (e purtroppo mai più abbandonata) da una fase di altrettanto assoluta mediocrità.


6) NOSFERATU (di Robert Eggers, USA 2024) 
La recensione che non avrei mai voluto scrivere. Perchè io al Nosferatu di Eggers ci tenevo davvero tanto, forse troppo. E all'inizio mi ero pure illuso. Ma se poi Eggers decide di trasformarsi in Spielberg e mettersi a spiegare, spiegare, spiegare, spiegare ogni scena, e tentare una commistione improbabile con il Dracula coppoliano, allora non lo seguo più. Ad ogni modo, però, meglio mille volte un film così fascinosamente sbagliato di tante altre pellicole perfette ma algide, che non trasmettono emozione...


7) U.S. PALMESE (dei Manetti Bros, Italia 2025) 
Dispiace dirlo, ma della "verve" dissacrante, pungente, magari eccessiva ma personalissima dei Manetti Bros. non è rimasto praticamente nulla. U.S. Palmese è un piatto, pedissequo, ordinario film calcistico, nato da un'idea implausibile e mal sviluppata, la cui sceneggiatura pare scritta con l'intelligenza artificiale. Un compitino che non decolla mai. Si salvano le prove attoriali, ma è davvero troppo poco.

 


 

1 commento:

  1. ho visto solo Nosferatu, e concordo col tuo giudizio. gli altri li ho saltati, meno male:)

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