E come ogni anno, ecco qua il classico articolone-fiume con i pronostici sull'imminente notte degli oscar (i premi saranno assegnati il prossimo 2 marzo). Inutile dire che quest'anno abbiamo un motivo molto valido per seguire in diretta la Notte delle Stelle, ed è altrettanto inutile dire che ci asterremo rigorosamente dal fare qualsiasi pronostico sulla categoria del miglior film straniero... sì, per certe cose è davvero meglio la scaramanzia! Ma c'è comunque tanto su cui discutere e scommettere: gli oscar, come abbiamo sempre detto, nel bene e nel male sono imprescindibili per chi si occupa di cinema (appassionato, critico o addetto ai lavori che sia) perchè la loro importanza mediatica e artistica è sempre notevole. Non possiamo far finta che non esistano, l'importante è prenderli per quello che sono (ovvero i premi dell'industria cinematografica) e giudicarli in base a questo. Quindi, se volete, giochiamo tutti insieme a 'chi ne indovina di più' : fate qui sotto le vostre previsioni e poi lunedì prossimo vediamo chi ha avuto più fiuto. Non vergognatevi... tanto chi scrive non ne indovina (quasi) mai uno!
martedì 25 febbraio 2014
sabato 22 febbraio 2014
12 ANNI SCHIAVO
(12 years a slave)
di Steve McQueen (Usa, 2012)
con Chiwetel Ejiofor, Lupita Nyong'o, Michael Fassbender, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Brad Pitt
durata: 134 min.
★★☆☆☆
Se questo è il film che con ogni probabilità la farà da padrone alla prossima notte degli oscar, due sono le considerazioni da fare: la prima, ormai è chiaro, è che la presidenza Obama ha definitivamente sdoganato un genere, lo schiavo-movie, e l'Academy non aspettava altro che una pellicola dura, solenne e sontuosa per la definitiva consacrazione. Gli era andata male l'anno scorso con il prolisso e verboso Lincoln, questa potrebbe essere la volta buona. La seconda, strettamente collegata alla prima, è che l'America si dimostra ancora una volta una nazione storicamente giovane e poco incline ad accettare il proprio passato, e questo film superficiale e ricattatorio, dispiace dirlo, non fa altro che confermare i limiti che (quasi) tutte le pellicole americane denotano in sede di analisi storica, ovvero una certa coda di paglia nel riconoscere gli errori e le atrocità perpetrate dai propri antenati...
mercoledì 19 febbraio 2014
SOTTO UNA BUONA STELLA
di Carlo Verdone (Italia, 2013)
con Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio
durata: 110 min.
★★★☆☆
Pericolo scampato... e lo diciamo con soddisfazione e tirando un sospiro di sollievo. Siamo sinceri: dopo l'agghiacciante trailer andato in onda con ripetizione quasi ossessiva in tv e dopo il mezzo passo falso di Posti in piedi in Paradiso, il timore che il nuovo film di Carlo Verdone potesse essere disastroso c'era ed era fondato. E invece no: sappiamo bene di scoprire l'acqua calda, ma Verdone dopo trent'anni di carriera e ventiquattro film diretti dimostra di essere ancora capace di girare quelle sue commedie 'malincoMiche' che tanto lo hanno reso celebre. Certo ormai la verve e la freschezza degli anni d'oro non sono più le stesse, ma va comunque apprezzato lo sforzo del comico romano di non voler ripetere sempre gli stessi clichè ma, al contrario, provare a rinnovarsi (per quello che è possibile) buttando uno sguardo sul mondo attuale.
lunedì 17 febbraio 2014
A PROPOSITO DI DAVIS
(Inside Llewyn Davis)
di Ethan e Joel Coen (Usa, 2012)
con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman, Garrett Hedlund
durata: 105 min.
★★☆☆☆
Domanda molto retorica: si può definire brutto un qualsiasi film dei Coen? Risposta di rito: no, nemmeno se lo facessero apposta. Seconda domanda, un po' meno retorica: pur apprezzandone il valore stilistico e tecnico, può un film dei Coen lasciarti del tutto indifferente? Risposta sincera: certamente sì, eccome. A dispetto di tutto, della critica quasi unanimemente positiva, degli apprezzamenti entusiastici dei colleghi blogger, della messe di premi raccolti in tutto il mondo, al sottoscritto quest'ultimo film dei fratelli più famosi del cinema contemporaneo non ha lasciato dentro praticamente nulla, salvo un paio di battutine velenose e una manciata di canzoni d'epoca...
di Ethan e Joel Coen (Usa, 2012)
con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, John Goodman, Garrett Hedlund
durata: 105 min.
★★☆☆☆
Domanda molto retorica: si può definire brutto un qualsiasi film dei Coen? Risposta di rito: no, nemmeno se lo facessero apposta. Seconda domanda, un po' meno retorica: pur apprezzandone il valore stilistico e tecnico, può un film dei Coen lasciarti del tutto indifferente? Risposta sincera: certamente sì, eccome. A dispetto di tutto, della critica quasi unanimemente positiva, degli apprezzamenti entusiastici dei colleghi blogger, della messe di premi raccolti in tutto il mondo, al sottoscritto quest'ultimo film dei fratelli più famosi del cinema contemporaneo non ha lasciato dentro praticamente nulla, salvo un paio di battutine velenose e una manciata di canzoni d'epoca...
sabato 15 febbraio 2014
ALL IS LOST
(id.)
di J.C. Chandor (Usa, 2013)
con Robert Redford
durata: 104 min.
★★★★☆
Il Vecchio e il Mare, in mezzo al niente. La natura matrigna, infida, violentata più o meno consapevolmente dall'Uomo. E, appunto, l'Uomo. Di cui non si sa nulla: nè il nome, nè da dove venga, nè che cosa ci faccia da solo in mezzo all'oceano su una barca da turismo. Centoquattro minuti di film dove si ascoltano a malapena una trentina di parole. Una, la più banale e drammatica ("fuck!!") risuona come un grido di disperazione quando tutto (sembra) perduto. Poi più nulla. Solo l'acqua e la sua implacabile immensità, il silenzio spettrale e nemico, a far da contraltare a un paesaggio mozzafiato.
domenica 9 febbraio 2014
SMETTO QUANDO VOGLIO
(id.)
di Sidney Sibilia (Italia, 2013)
con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Libero de Rienzo, Neri Marcorè, Valerio Aprea, Piero Sermonti, Piero Calabresi, Lorenzo Lavia, Stefano Fresi
durata: 105 min.
★★★★☆
Eccolo, il film (forse) definitivo sul precariato! Più graffiante di Tutta la vita davanti, più significativo di Generazione mille euro, più riuscito de L'Intrepido: in pratica, una delle opere prime più divertenti e brillanti che ci siano capitate di vedere in questo primo scorcio di millennio. Smetto quando voglio è, a suo modo, un film generazionale: parla infatti dei trentenni, o meglio degli ultra-trentenni... nella fattispecie di quella generazione di laureati e ricercatori non più giovanissimi che si scoprono, loro malgrado, troppo bravi e troppo eruditi per lavorare in un paese che non valorizza la cultura e li respinge senza pietà.
di Sidney Sibilia (Italia, 2013)
con Edoardo Leo, Valeria Solarino, Libero de Rienzo, Neri Marcorè, Valerio Aprea, Piero Sermonti, Piero Calabresi, Lorenzo Lavia, Stefano Fresi
durata: 105 min.
★★★★☆
Eccolo, il film (forse) definitivo sul precariato! Più graffiante di Tutta la vita davanti, più significativo di Generazione mille euro, più riuscito de L'Intrepido: in pratica, una delle opere prime più divertenti e brillanti che ci siano capitate di vedere in questo primo scorcio di millennio. Smetto quando voglio è, a suo modo, un film generazionale: parla infatti dei trentenni, o meglio degli ultra-trentenni... nella fattispecie di quella generazione di laureati e ricercatori non più giovanissimi che si scoprono, loro malgrado, troppo bravi e troppo eruditi per lavorare in un paese che non valorizza la cultura e li respinge senza pietà.
sabato 8 febbraio 2014
SE DICO CINEMA...
Dunque: "Se dico cinema..."
Completa la frase a tuo piacimento!
giovedì 6 febbraio 2014
DALLAS BUYERS CLUB
(id.)
di Jean-Marc Vallée (Usa, 2012)
con Matthew Mc Counaughey, Jared Leto, Jennifer Garner,
durata: 118 min.
★★★☆☆
Non è facile dare un giudizio obiettivo su Dallas Buyers Club, per vari motivi.
Primo, perchè di fronte a film-denuncia come questo si corre sempre il rischio di lasciarsi influenzare più dall'argomento trattato (di solito forte e scomodo) piuttosto che dall'effettiva qualità cinematografica. Secondo, perchè in queste storie così tipicamente 'americane' non sai mai bene quanto ci sia di effettivamente vero e quanto invece di romanzato o 'costruito' ad arte. Terzo, perchè in genere questi one-man-movies sembrano fatti apposta per catalizzare l'attenzione esclusivamente sul protagonista principale, di regola imbruttito e trasformato rispetto alla sua immagine canonica da divo, tale da divorarsi il film a discapito dei contenuti.
di Jean-Marc Vallée (Usa, 2012)
con Matthew Mc Counaughey, Jared Leto, Jennifer Garner,
durata: 118 min.
★★★☆☆
Non è facile dare un giudizio obiettivo su Dallas Buyers Club, per vari motivi.
Primo, perchè di fronte a film-denuncia come questo si corre sempre il rischio di lasciarsi influenzare più dall'argomento trattato (di solito forte e scomodo) piuttosto che dall'effettiva qualità cinematografica. Secondo, perchè in queste storie così tipicamente 'americane' non sai mai bene quanto ci sia di effettivamente vero e quanto invece di romanzato o 'costruito' ad arte. Terzo, perchè in genere questi one-man-movies sembrano fatti apposta per catalizzare l'attenzione esclusivamente sul protagonista principale, di regola imbruttito e trasformato rispetto alla sua immagine canonica da divo, tale da divorarsi il film a discapito dei contenuti.
Iscriviti a:
Post (Atom)