"Clint è un uomo incredibilmente libero, ed è un tale maestro che ormai può affrontare temi anche enormi come la vita dopo la morte, la guerra, la povertà, la solitudine, mantenendo sempre la sua semplicità e la sua capacità di saper parlare col pubblico..."
(Cecile de France, 2010. Sul set di "Hereafter")
Non è dato sapere se Sergio Leone abbia mai davvero pronunciato quella frase che gli è rimasta appiccicata addosso per tutta la vita ("Eastwood era capace solo di due espressioni, col sigaro e senza sigaro...") ma poco importa: per dirla alla John Ford, quando la realtà incontra la leggenda, vince sempre la leggenda. E Clint Eastwood, che oggi spegne le sue prime 90 candeline, una leggenda lo è sempre stato: 60 film in carriera da attore, 41 da regista, quattro volte Oscar, quattro Golden Globe, una valanga di premi "minori", oltre che produttore, compositore e interprete di quasi tutte le sue pellicole. Ma soprattutto il simbolo di un cinema sincero, asciutto, mai retorico, malinconico, ostinatamente classico, graniticamente coerente con il suo pensiero amaro e disilluso, emblema di un'America ormai stanca e rassegnata, che da tempo ha rinunciato ad essere il motore del mondo...