Tre milioni (!) di spettatori in tre giorni, con tanti saluti a critici, intellettuali e invidiosi.
L'uragano-Zalone si abbattuto sulle nostre sale e ha distrutto la concorrenza, con buona pace di chi vede nel comico pugliese il Male Assoluto... la cosa incredibile è che molti si vergognano a dire di essere andati a vederlo, per paura di vedersi strappare la patente di spettatore-cinefilo. Un po' come quando nessuno diceva di voler votare per il Berlusca e poi quest'ultimo, puntualmente, vinceva le elezioni.
Ho citato
Berlusconi non a caso: come sapete,
Quo Vado? è distribuito da
Medusa, e ho trovato davvero assurdo (e tristemente provinciale) l'atteggiamento della stampa "sinistrorsa" che si è scagliata contro
Zalone accusandolo di ogni nefandezza (dall'aver occupato militarmente le sale italiane fino al rincoglionimento del pubblico pagante). Sapete bene come la penso:
Zalone è un buon comico e anche un discreto attore, viene dalla televisione e questo naturalmente conta parecchio, ma non si fanno tre milioni di spettatori se non si ha un minimo di talento. Il cinema di
Zalone non sarà come quello di Bergman, ma è cento volte migliore di quello di
Pieraccioni,
Vanzina e
Neri Parenti, verso i quali la critica di sinistra non muove foglia.
L'ho detto mille volte: non si vive di solo
Sokurov... il cinema ha bisogno anche di incassare, per far muovere il mercato e favorire gli investimenti. E se
Medusa (cioè
Berlusconi) ha avuto fiuto nello scritturare
Zalone, non si può certo fargliene una colpa. Con buona pace dei radical-chic.