titolo originale: FOLLEMENTE (ITALIA, 2025)
regia: PAOLO GENOVESE
sceneggiatura: PAOLO GENOVESE, ISABELLA AGUILAR, LUCIA CALAMARO, PAOLO COSTELLA, FLAMINIA GRESSI
cast: PILAR FOGLIATI, EDOARDO LEO, EMANUELA FANELLI, MARIA CHIARA GIANNETTA, CLAUDIA PANDOLFI, VITTORIA PUCCINI, MARCO GIALLINI, MAURIZIO LASTRICO, ROCCO PAPALEO, CLAUDIO SANTAMARIA
durata: 97 minuti
giudizio: ★★☆☆☆
Piero e Lara, dopo essersi conosciuti in un bar, si incontrano a casa di lei per il loro primo appuntamento. La vicenda ci viene narrata sia da fuori che da dentro la mente dei due protagonisti, mettendo in scena le emozioni, i dubbi, il detto e il non detto dei loro pensieri...
No, non bastano i titoli di testa stile Woody Allen per fare Woody Allen. Così come non basta una sceneggiatura/fotocopia di Inside Out per (ri)fare Inside Out. E così come non basta fare finta di scriverla "in tandem", come i tre sceneggiatori di Boris, per restituire le risate geniali di Boris: non c'è una sola cosa che sia una, in FolleMente, che esca anche solo per un attimo dai binari del già visto e dei clichè più abusati del cinema italiano. Però il film ha incassato oltre 17 milioni di euro (addirittura più di Perfetti Sconosciuti) ed è al momento l'incasso stagionale più alto battente bandiera tricolore, primato almeno per quest'anno difficilmente scalfibile. Cosa gli vuoi dire dunque a Paolo Genovese? Uno che dopo il successo clamoroso, perlappunto, di Perfetti Sconosciuti, ha poi inanellato un flop dietro l'altro (con i cupi ma ben più interessanti The Place, Supereroi e Il primo giorno della mia vita) e aveva quindi un disperato bisogno di un riempisala per rimpinguare il botteghino... per carità, se lo spettatore tipo (il famigerato italiano medio) vuole questo, bene ha fatto Genovese a servirglielo in tavola, ma al prezzo stracciato di una mediocrità conclamata.
FolleMente, ormai lo sapete tutti, è la storia di un primo appuntamento. Piero (Edoardo Leo) e Lara (Pilar Fogliati) sono rispettivamente un padre separato e una trentenne single disillusa che si incontrano per vedere come va... e mentre, goffamente, i due provano a rompere il ghiaccio mangiando un piatto di lasagne, ecco che i loro pensieri e le loro sensazioni prendono forma, partecipando attivamente all'incontro attraverso la quarta parete, che noi spettatori abbiamo il privilegio di oltrepassare. Le varie personalità, quattro per ciascuno, hanno anima e corpo e portano nomi eloquenti (Alfa, Trilli, Scheggia e Giulietta per lei, Eros, Valium, Romeo e Il Professore per lui) e le vediamo partecipare attivamente all'incontro, discutendo, litigando, riflettendo, suggerendo, facendo il tifo ognuna per la loro parte.
Un po' commedia romantica, un po' "maschi contro femmine", FolleMente vorrebe avere la pretesa di entrare nei pensieri della coppia protagonista per scandagliare e raccontarci i meccanismi psicologici che fanno incontrare due persone, ma davvero ci si accorge subito che lo scopo è destinato miseramente a fallire, per colpa di uno script banalissimo che non riesce mai a tenere insieme e a far dialogare le varie anime contrastanti, ciascuna affidata a un volto noto del cinema italiano, le quali non fanno altro che affogare in un mare di ovvietà. FolleMente è infatti il trionfo degli luoghi comuni più triti, non ultimi quelli sul sesso che, anzi, è quasi sempre al centro dei dialoghi ma poi, come consuetudine nei nostri film, al momento del "dunque" viene sempre praticato in mutande e reggiseno...
Un film "di plastica", artefatto, finto, che non coinvolge mai e dove nessuno rischia niente: nè il regista, nè gli sceneggiatori e nemmeno gli attori, nessuno dei quali naturalmente osa uscire dal proprio personaggio più comodo: vediamo così, tanto per cambiare, Giallini il vissuto, Papaleo il cinico, la Fanelli vamp svampita, la Pandolfi libera e determinata, e via dicendo. Novantasette minuti che sembrano quattro ore tanto scontata è la trama e noioso lo sviluppo: FolleMente è girato quasi del tutto in interni (anzi, tutto in una mansarda), e potrebbe essere tranquillamente una pièce teatrale, forse perchè teatrali sono anche i nostri comportamenti quando ci accingiamo a recitare una parte. Ma se quella parte la recitiamo come se fosse una recita scolastica, un compitino da dopolavoro, ecco che sul grande schermo non può prevalere altro che la scontatezza delle nostre vite. E allora, forse, vuol dire che in fin dei conti FolleMente ce lo meritiamo...
d'accordo con te, è un film dimenticabile
RispondiElimina... esatto, per usare un eufemismo;)
EliminaTroppo verboso per i miei gusti, comunque non mi è dispiaciuto anche se lo trovo un gradino al di sotto di "Perfetti sconosciuti". Ma me lo sono visto volentieri.
RispondiEliminaBuona serata!
Mauro
"Perfetti Sconosciuti" aveva almeno il dono dell'originalità: qui invece siamo al riciclaggio, se non al totale vuoto di idee.
EliminaBuonanotte Mauro!
Dando per scontato che Genovese non è Allen e non avendo visto né Inside Out né Boris, l'ho trovato un film tutto sommato piacevole, magari più da TV che da sala, che arranca un pò nel finale, ma quanto ad ovvietà e pretenziosita' un capolavoro di fronte all'i nsopportabile Diamanti del supernarcisista Ozpetek
RispondiEliminaMa sai che io invece la penso esattamente al contrario? Nel senso che "Diamanti" è indubbiamente pretenzioso e narcisista, ma questa è da sempre la cifra stilistica di Ozpetek, che in questo film si è raccontato e si è messo a nudo, seppur a modo suo. In un certo qual modo è il suo film più personale e sincero, per quanto ovviamente non esente da difetti. "Follemente" invece mi è sembrato un mero copia-incolla, statico, stanco. Un film senz'anima. My opinion, ovviamente.
EliminaUn appuntamento che non finisce più, tante di quelle ovvietà e seghe mentali da bastarmi per una vita. Si può dire "che palle"?
RispondiEliminaAvoglia!! Due coglioni, come diciamo noi nel Granducato! :D
EliminaLeggendo la tua recensione, sono ben felice di non aver guardato questo film.
RispondiEliminaÈ inutile, il cinema italiano proprio non fa per me. Mi annoia terribilmente. A maggior ragione se si tratta di un copia incolla mal riuscito.
"Perfetti sconosciuti" mi piacque, ma basta così.
Idee nuove zero!
Nella fattispecie sì, ma non è corretto etichettare in questo modo tutto il cinema italiano. Che, sì, è capace anche di ottime cose... ma non è questo il caso! ;)
EliminaIo mi sono divertita, anche se in effetti c'è ben poco di realistico in quest'incontro. Ma almeno dal punto di vista femminile devo dire che le s***e mentali di Lara sono anche le mie!!
RispondiEliminaCome sempre! Voi donne vi fate mille, mille, mille, mille problemi! Beati noi uomini che abbiamo il cervello binario! :D
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