Due film usciti quasi contemporaneamente in questi giorni, entrambi con un comune denominatore: la scuola (o meglio il sistema scolastico), eppure diversissimi tra loro. La bellezza del cinema sta anche nella possibilità di esprimere attraverso l'arte concetti diametralmente opposti eppure assolutamente condivisibili: se nel recente La sala professori, film tedesco candidato all'Oscar, veniva messo in mostra il lato "oscuro" della scuola in quanto istituzione, in Un mondo a parte, da giovedì scorso nelle sale italiane, il regista Riccardo Milani rende omaggio all'importanza, alla bellezza e alla missione dell'istituto scolastico attraverso un film che parla agli "eroi" della scuola, ovvero agli insegnanti e alle maestranze che, spesso loro malgrado, resistono e credono nel loro lavoro nonostante tutto. La differenza, purtroppo (per noi) sta nello svolgimento del tema: se La sala professori è un film maturo, tesissimo, con atmosfere cupe quasi da thriller, di ottimo livello, non altrettanto possiamo dire dell' innocua commedia nazionalpopolare di Milani, che evita accuratamente di graffiare alcunchè e si abbandona a tutti i clichè più stravisti sul mondo della scuola, ad uso dello spettatore che va al cinema giusto a Pasqua e a Natale. Peccato.
LA SALA PROFESSORI
(di Ilker Catak, Germania 2023)
In una scuola tedesca cominciano a verificarsi strani furti e, ovviamente, i primi sospettati sono gli studenti (in particolar modo quelli immigrati). La nuova insegnante di matematica però non è convinta e comincia a indagare per conto suo, arrivando alla verità più scomoda: nemmeno il corpo docente pare infatti immune da pratiche illecite, e per scoprire chi ruba si rende(rebbe) necessaria un'indagine a 360°. L'investigazione parallela condotta dalla giovane insegnante non piace affatto però ai vertici scolastici, che a uno a uno le si rivolteranno tutti contro... La sala professori è un cupo thriller "pedagogico" che mette in discussione l'intera istituzione scolastica e non fa sconti a nessuno: si parla di abusi di potere, di processi sommari, di insinuazioni, di omertà, di palese razzismo. Lo scopo della caccia alle streghe è uno solo: costruirsi un nemico, un capro espiatorio che faccia comodo a tutti e salvi le apparenze (corrotte). Uno specchio agghiacciante della società moderna che, per contrappasso, prende spunto proprio dal luogo deputato all'educazione e al rispetto delle regole. Inquietante e chirurgico.
giudizio: ★★★★☆
UN MONDO A PARTE
(di Riccardo Milani, Italia 2024)
Michele (Antonio Albanese), maestro elementare disilluso in cerca di nuovi stimoli, si fa trasferire da Roma a Rupe, un minuscolo paesino sulle montagne abruzzesi, per insegnare ai pochi alunni dell'unica classe dell'unica scuola presente. A spalleggiarlo ci sarà la tenace vicepreside (Virginia Raffaele), che insieme a Michele cercherà di impedire con ogni mezzo la chiusura del plesso scolastico. Il nuovo film di Riccardo Milani è lodevole nelle intenzioni (restituire dignità all'insegnamento, porre attenzione sul problema dello spopolamento dei piccoli borghi) ma deludente nella messinscena: la sceneggiatura è di una banalità sconcertante, priva di idee, di qualsiasi guizzo, attenta (si fa per dire) a non mancare nessun stereotipo legato alla scuola (il maestro idealista, la superiore burbera ma tenera, il bidello tuttofare...) e naufraga clamorosamente in certe situazioni che rasentano il ridicolo (come lo scolaro decenne che si trasforma in hacker informatico), oltre a distribuire buonismo a chili (figuriamoci se poteva mancare la love story tra i due protagonisti che, manco a dirlo, finiscono a letto insieme). Albanese ricorre al mestiere per risultare almeno credibile, la Raffaele proprio non ce la fa. Occasione sprecatissima.
giudizio: ★★☆☆☆
Che ci vuole a diventare hacker? Anche il mio gattino lo sa fare...
RispondiEliminama via, dai... un bambino delle elementari che hackera la posta elettronica del Ministero dell' Istruzione: qui si va oltre la fantascienza!
EliminaPiù che fantascienza UN MONDO A PARTE lo classifico come favola. Manca solo S. Francesco che predica ai lupi e Romano Prodi presidente della Repubblica che risolve i problemi della scuola italiana con la bacchetta magica.
RispondiEliminaah ah ah davvero!! 😂😂😂
EliminaLa Sala professori mi ispira moltissimo, e credo da quanto scrivi sia il migliore tra i due, lo vedrò sicuramente :)
RispondiEliminaE' di gran lunga il migliore, senza il minimo dubbio!
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