sabato 30 marzo 2024

MAY DECEMBER


titolo originale: MAY DECEMBER (USA, 2023)
regia: TODD HAYNES
sceneggiatura: SAMY BURCH
cast: NATALIE PORTMAN, JULIANNE MOORE, CHARLES MELTON
durata: 113 minuti
giudizio: 



Un quarto di secolo dopo la sua "scandalosa" relazione con uno studente all'epoca minorenne, un'ex insegnante accetta di farsi intervistare da una giovane attrice che di lì a poco dovrà interpretare proprio lei stessa in un film che racconterà la sua storia...




Elizabeth
(Natalie Portman), giovane star del cinema, si reca a Savannah per conoscere e intervistare Gracie Atherton-Yoo (Julianne Moore), una matura ex insegnante che un quarto di secolo prima era finita in carcere per aver confessato una relazione intima con un suo alunno all'epoca appena tredicenne, Joe (Charles Melton). Una volta scontata la pena, Gracie e Joe si sposarono ed ebbero tre figli. Tale storia è ora in procinto di diventare un film per il cinema, con Elizabeth che viene scritturata per interpretare la parte di Gracie ed è decisa a carpire ogni sfaccettatura della sua complessa personalità. Naturalmente parliamo di meta-cinema, di fiction, cui il regista Todd Haynes fa ricorso per teorizzare ancora una volta un'elegante ma non per questo morbida riflessione sul perbenismo e sul moralismo di una società apparentemente progressista ma in realtà ancora radicalmente patriarcale.

Non a caso siamo di nuovo nella cupa e bigotta Savannah, che i cinefili ricorderanno già teatro di storie torbide e poco edificanti nel bellissimo e sempre troppo sottovalutato Mezzanotte nel giardino del bene e del male di Clint Eastwood: anche lì si parlava di biechi moralismi, di cose non dette, sotterfugi, di esasperazioni legate a certi comportamenti non tollerati da una comunità abituata a nascondere la testa sotto la sabbia. Gracie invece non si nasconde affatto, anzi: l'impressione è quella che non si sia mai resa esattamente conto di quello che gli è capitato, nemmeno dopo gli anni trascorsi in galera. Peggio: Gracie non sembra aver capito affatto le implicazioni della sua condotta sugli altri, nemmeno su suo marito, che infatti assiste (impotente?) alla rielaborazione di un trauma mai del tutto rimosso dalla sua psiche...

Il film è tutto incentrato sull'ossessione: quella di una persona adulta (Gracie) per una persona molto più giovane (Joe), e quella di una giovane donna (Elizabeth) per una donna più anziana di lei (sempre Gracie) che dietro un'apparente serenità di facciata non perde invece tempo a insinuarsi nella psiche dei protagonisti, arrivando a deflagrare in un gioco di specchi (reale e figurato) tra due figure femminili che scoprono di avere in comune molte più cose di quanto ognuna di loro avrebbe mai immaginato. Un confronto che è alla base del significato del film: May December è un modo di dire americano che sta a indicare la grande differenza di età tra due persone (quella tra Gracie e Joe e quella tra Elizabeth e Gracie). Maggio e Dicembre sono infatti due mesi molto distanti del calendario, che stanno a indicare stagioni (di vita, in questo caso) molto diverse tra loro.

C'è poi un altro confronto, direi persino ovvio, che regala interesse a May December: è quello tra le due grandi attrici protagoniste, di carriera e percorso ugualmente prestigiosi, e che anche in questo caso finisce brillantemente alla pari. Julianne Moore e Natalie Portman si sfidano a colpi di ambiguità, di sguardi nascosti, di parole mai pronunciate: Gracie accoglie Elizabeth in casa sua con un sorriso un po' forzato, Elizabeth la ricambia con intenti "vampireschi", arrivando a succhiarne l'essenza, carpendole l'anima, lo spirito e forse anche gli affetti terreni, esternando la sua natura manipolatrice. Due grandi interpretazioni che forse avrebbero meritato miglior fortuna agli ultimi Oscar, dove invece non sono state affatto considerate, alla stregua del film stesso (candidato solo per la sceneggiatura). Una mancata attenzione dovuta, evidentemente, alla scarsa volontà dell'Academy di incensare un film dall'argomento così torbido e peccaminoso per gli standard medi americani. 

May December
è un thriller psicologico ben orchestrato, ben diretto e magnificamente interpretato. Gli manca però un po' di ritmo, di slancio, di inquietudine "vera", tangibile, tale da allontanare la sensazione di assistere a una pellicola formalmente impeccabile ma perlappunto troppo formale (scusate il gioco di parole), compressa in una confezione patinata, molto elegante, ma dove le emozioni faticano a venire fuori.  Non è a mio avviso il miglior film di Todd Haynes (gli ho preferito di gran lunga Lontano dal paradiso, l'opera più affine a questa) ma è comunque sempre un bel vedere, non fosse altro che per la presenza di due attrici immense che, parlando per frasi fatte, da sole valgono il prezzo del biglietto (anche se poi, alla fine, il personaggio meglio tracciato e senz'altro più "umano" di tutti è quello del marito di Gracie, Joe, interpretato da un notevole Charles Melton, sempre in disparte eppure vero e proprio centro nevralgico del film).

2 commenti:

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