"Nomadland", di Chloe Zhao |
L'Academy ne è sicura: la 93. Notte degli Oscar si terrà anche per quest'anno a Los Angeles e in presenza (seppur in location diverse per assicurare il distanziamento sociale). E' il segnale che ci voleva per ridare fiato e speranza alla filiera del cinema, mai messa così a dura prova in più di un secolo di vita. Il Covid-19 si è abbattuto come uno tsunami sull'industria cinematografica provocando enormi danni economici e impedendo l'uscita di tante pellicole importanti, rimandate a data da destinarsi in attesa di tempi migliori... eppure, se scorriamo l'elenco delle nominations 2021, annunciate stamattina in diretta internet, ci accorgiamo che l'elenco dei film in gara comprende titoli tutt'altro che scadenti: manca ovviamente il cinema mainstream, quello degli Studios e delle grandi case distributrici, ma questo non è necessariamente un male, anzi... L'Oscar 2021 comunque vada celebrerà il trionfo di un film indipendente, e chissà se, come spesso avviene, la contingenza negativa si trasformerà in un'opportunità per la "vecchia" Hollywood.
In una stagione dove per forza di cose la visione domestica l'ha fatta da padrone, era inevitabile che Netflix, Amazon Prime, Disney +, HBO e compagnia facessero incetta di candidature: il frontrunner di quest'anno è lo splendido Mank di David Fincher, ufficialmente la ricostruzione della genesi di Quarto Potere ma in realtà un potentissimo affresco sugli anni '30 dell'America. Mank porta a casa dieci nominations contro le sei de Il Processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin (entrambi film Netflix) eppure, paradossalmente, pare proprio che i favoriti siano altri... piccoli, grandi film indipendenti che non vogliono legittimamente farsi sfuggire un'occasione più unica che rara.
I FILM
"Una donna promettente" di Emerald Fennell |
A dividersi i favori del pronostico sono infatti il dolente e malinconico Nomadland, fresco Leone d'oro all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, che spunta sei nominations pesanti (di cui ben quattro - un record - vanno alla sua regista, la cino-americana Chloe Zhao) e il caustico, sovversivo Una donna promettente dell'esordiente (!) Emerald Fennell, che finora si sono divisi tutti i premi "satelliti" fin qui assegnati. Nomadland in verità parte favorito in virtù proprio della spinta del premio veneziano, ma mai come quest'anno i pronostici sono così incerti. Sarà una lotta all'ultimo voto, che oltre ai già citati Mank e Il Processo ai Chicago 7 vedrà come possibili outsiders anche il sorprendente Minari (film coreano ma girato con capitali americani), il duro Sound of metal (distribuito da Amazon) e l'inedito (da noi) Judas and the Black Messiah, che ricostruisce con appassionata enfasi la tragica morte del leader delle Pantere Nere Fred Hampton. Era del resto inevitabile che lo scalpore suscitato negli States dal movimento Black Lives Matter avesse ripercussioni anche a Hollywood: oltre a Judas and the Black Messiah hanno infatti ricevuto candidature (ma non quella per il miglior film) anche altri film a tema come One night in Miami di Regina King, Ma Rainey's Black Bottom di George C. Wolfe e The United States vs. Billie Holiday. Chiude il cerchio il britannico The Father, strenuo "baluardo" del cinema classico...
Chloe Zhao |
Per la prima volta nella storia degli Oscar ci saranno ben due registe donne in competizione, e secondo i pronostici perfino con ottime possibilità di vittoria: Chloe Zhao parte nettamente favorita con Nomadland (dove è candidata anche per montaggio e sceneggiatura) ma dovrà guardarsi le spalle dall'agguerritissima debuttante Emerald Fennell, che con Una donna promettente ha diretto un piccolo cult ed è già entrato nel cuore degli appassionati, soprattutto i più giovani. Se si considera che prima di quest'anno solo altre cinque registe (Lina Wertmuller, Jane Campion, Kathryn Bigelow, Sofia Coppola, Greta Gerwig) erano riuscite a spuntare una nomination (e solo una, la Bigelow, a vincere) si può ben dire che si tratta di un risultato eccezionale. Fa molto piacere anche la nomination a Thomas Vinterberg (primo danese candidato all'Oscar) per il bellissimo Another Round - Un altro giro, così come al sorprendente Lee Isaac Chung per Minari. Attesa invece la candidatura di David Fincher per Mank, che però vede sfumare la nomination a cui forse teneva di più: quella per la sceneggiatura, in omaggio al padre Jack scomparso nel 2003.
Chadwick Boseman |
Dispiace dirlo (perchè se vincesse sarebbe un premio assolutamente meritato) ma è chiaro che il quasi scontato trionfo di Chadwick Boseman (musicista nero ribelle in Ma Rainey's Black Bottom) è dovuto in gran parte all'onda emotiva susseguita alla sua tragica scomparsa. Sarebbe il terzo Oscar postumo della storia dell'Academy (prima di lui era successo a Peter Finch e Heath Ledger) e in caso renderemo onore al merito. L'avversario più pericoloso sarà certamente un altro attore non americano, il britannico di origine pakistana Riz Ahmed, che in Sound of Metal ci ha regalato un'interpretazione davvero degna di nota. Poche chances invece per un comunque sontuoso Gary Oldman (in Mank) e per il bravo Steven Yeun, protagonista di Minari: il suo nome magari vi dirà poco, ma se avete amato un grande film come Burning sicuramente lo ricorderete come uno degli interpreti di questa bella pellicola coreana. Chiude la cinquina un "mostro sacro" del cinema: a 83 anni compiuti Anthony Hopkins è l'attore più anziano di sempre ad aver ottenuto una nomination all'Oscar.
Molta incertezza invece nella categoria dei non protagonisti: alla fine potrebbe spuntarla Sacha Baron Cohen (curiosamente, non per il sequel di Borat che lo ha reso famoso, ma per Il Processo ai Chicago 7) ma la concorrenza non manca: dal bravo Leslie Odom jr. (One night in Miami) al Daniel Kaluuya di Judas and the Black Messiah, fino al co-protagonista di Sound of Metal, Paul Raci. Di tal Lakeith Stanfield (anche lui candidato per Judas and the Black Messiah) invece non ho notizie: se qualcuno di voi lo conosce mi può illuminare...
Vanessa Kirby |
E' stata un'annata folgorante per il cinema al femminile, e lo si vede anche dal livello di queste candidature: addirittura strepitosa quella per la miglior attrice protagonista, dove a fare da contraltare alla "divina" Frances McDormand (che con Nomadland punta decisa alla terza statuetta) saranno la brava, adorabile Carey Mulligan (la cui performance in Una donna promettente è già iconica), la regale Viola Davis (odiosa, magnetica "matrona" in Ma Rainey's Black Bottom), la vincitrice della Coppi Volpi all'ultima Mostra di Venezia, Vanessa Kirby (molto brava in un film pessimo) e dulcis in fundo la vincitrice del Golden Globe Andra Day, che ridà voce e linfa alla grande Billie Holiday. Come si vede, per dirla alla Chiambretti: comunque vada sarà un successo!
Curioso invece quello che è successo tra le attrici "supporting", dove Glenn Close (alla sua ottava candidatura, mai vincitrice) è stata nominata contemporaneamente anche ai Razzies Awards, ovvero i premi per i film più brutti dell'anno... nomination ingenerosa perchè la Close resta una grandissima attrice e il film che ha interpretato, Elegia Americana, in realtà non è così brutto come si dice. Dovrà guardarsi dalla "solita" Olivia Colman (candidata per The Father), dalla coreana Yoon Yeo-jeong (Minari) e soprattutto dalla biondissima Amanda Seyfried, malinconica Marion Davies in Mank.
LE ALTRE CANDIDATURE
Bella gara tra i film stranieri, dove Another Round - Un altro giro di Thomas Vinterberg è il logico favorito ma dovrà vedersela con il film rivelazione dell'anno, il romeno Collective (candidato anche come miglior documentario) e con altre due pellicole entrambe passate alla Mostra di Venezia: il tunisino The man who sold his skin e il bosniaco Quo Vadis Aida. Tra i cartoni diamo per scontata la vittoria di Soul (sarebbe l'ennesimo trionfo Pixar) mentre tra la categorie tecniche ci sono menzioni per due titoli non troppo amati dall'Academy: Tenet di Christopher Nolan e Notizie dal mondo di Paul Greengrass.
"Pinocchio", di Matteo Garrone |
E L'ITALIA?
L'Italia c'è, eccome. Con grande piacere accogliamo la doppia candidatura tecnica (costumi e trucco) per Pinocchio di Matteo Garrone (che errore non candidarlo tra i film stranieri!!) mentre Laura Pausini, già vincitrice del Golden Globe per la miglior canzone originale ("Io sì", tratta da La vita davanti a sè di Edoardo Ponti) si candida prepotentemente anche all'Oscar. "Prepotentemente" per modo di dire: per me la canzone è brutta e banalotta, ma forse quest'anno non c'era davvero niente di meglio... niente da fare invece per Notturno di Gianfranco Rosi, bocciato sia tra i documentari che tra i film stranieri. Una bocciatura ampiamente attesa che fa aumentare i rimpianti per una scelta ben poco artistica e molto "politica". E questo è il risultato. Chi vuol capire capisca...
TUTTE LE NOMINATIONS
Miglior film
- Una donna promettente (Promising Young Woman), regia di Emerald Fennell
- The Father, regia di Florian Zeller
- Judas and the Black Messiah, regia di Shaka King
- Mank, regia di David Fincher
- Minari, regia di Lee Isaac Chung
- Nomadland, regia di Chloé Zhao
- Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7), regia di Aaron Sorkin
- Sound of Metal, regia di Darius Marder
Migliore regista
- Lee Isaac Chung - Minari
- Emerald Fennell - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- David Fincher - Mank
- Thomas Vinterberg - Un altro giro (Druk)
- Chloé Zhao - Nomadland
Migliore attore protagonista
- Riz Ahmed - Sound of Metal
- Chadwick Boseman - Ma Rainey's Black Bottom
- Anthony Hopkins - The Father
- Gary Oldman - Mank
- Steven Yeun - Minari
Migliore attrice protagonista
- Viola Davis - Ma Rainey's Black Bottom
- Andra Day - The United States vs. Billie Holiday
- Vanessa Kirby - Pieces of a Woman
- Frances McDormand - Nomadland
- Carey Mulligan - Una donna promettente (Promising Young Woman)
Migliore attore non protagonista
- Sacha Baron Cohen - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Daniel Kaluuya - Judas and the Black Messiah
- Leslie Odom Jr. - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
- Paul Raci - Sound of Metal
- Lakeith Stanfield - Judas and the Black Messiah
Migliore attrice non protagonista
- Maria Bakalova - Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
- Glenn Close - Elegia americana (Hillbilly Elegy)
- Olivia Colman - The Father
- Amanda Seyfried - Mank
- Yoon Yeo-jeong - Minari
Migliore sceneggiatura originale
- Will Berson e Shaka King, soggetto di Will Berson, Shaka King, Kenny Lucas e Keith Lucas - Judas and the Black Messiah
- Lee Isaac Chung - Minari
- Emerald Fennell - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- Darius Marder e Abraham Marder, soggetto di Darius Marder e Derek Cianfrance - Sound of Metal
- Aaron Sorkin - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
Migliore sceneggiatura non originale
- Ramin Bahrani - La tigre bianca (The White Tiger)
- Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer, Peter Baynham, Erica Rivinoja, Dan Mazer, Jena Friedman e Lee Kern, soggetto di Sacha Baron Cohen, Anthony Hines, Dan Swimer e Nina Pedrad - Borat - Seguito di film cinema (Borat Subsequent Moviefilm: Delivery of Prodigious Bribe to American Regime for Make Benefit Once Glorious Nation of Kazakhstan)
- Christopher Hampton e Florian Zeller - The Father
- Kemp Powers - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
- Chloé Zhao - Nomadland
Miglior film internazionale
- Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
- Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau (Romania)
- The Man Who Sold His Skin, regia di Kaouther Ben Hania (Tunisia)
- Quo vadis, Aida?, regia di Jasmila Žbanić (Bosnia ed Erzegovina)
- Shàonián de nǐ, regia di Derek Tsang (Hong Kong)
Miglior film d'animazione
- Onward - Oltre la magia (Onward), regia di Dan Scanlon
- Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon), regia di Glen Keane
- Shaun, vita da pecora: Farmageddon - Il film (A Shaun the Sheep Movie: Farmageddon), regia di Will Becher e Richard Phelan
- Soul, regia di Pete Docter
- Wolfwalkers - Il popolo dei lupi (Wolfwalkers), regia di Tomm Moore e Ross Stewart
Migliore fotografia
- Sean Bobbitt - Judas and the Black Messiah
- Erik Messerschmidt - Mank
- Phedon Papamichael - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Joshua James Richards - Nomadland
- Dariusz Wolski - Notizie dal mondo (News of the World)
Miglior montaggio
- Alan Baumgarten - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Giōrgos Lamprinos - The Father
- Mikkel E. G. Nielsen - Sound of Metal
- Frédéric Thoraval - Una donna promettente (Promising Young Woman)
- Chloé Zhao - Nomadland
Migliore scenografia
- Donald Graham Burt e Jan Pascale - Mank
- David Crank ed Elizabeth Keenan - Notizie dal mondo (News of the World)
- Nathan Crowley e Kathy Lucas - Tenet
- Peter Francis e Cathy Featherstone - The Father
- Mark Ricker, Karen O'Hara e Diana Stoughton - Ma Rainey's Black Bottom
Migliori costumi
- Alexandra Byrne - Emma.
- Massimo Cantini Parrini - Pinocchio
- Bina Daigeler - Mulan
- Ann Roth - Ma Rainey's Black Bottom
- Trish Summerville - Mank
Miglior trucco e acconciatura
- Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti - Pinocchio
- Eryn Krueger Mekash, Matthew Mungle e Patricia Dehaney - Elegia americana (Hillbilly Elegy)
- Marese Langan, Laura Allen e Claudia Stolze - Emma.
- Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson - Ma Rainey's Black Bottom
- Gigi Williams, Kimberley Spiteri e Colleen LaBaff - Mank
Migliori effetti speciali
- Nick Davis, Greg Fisher, Ben Jones e Santiago Colomo Martinez - L'unico e insuperabile Ivan (The One and Only Ivan)
- Sean Faden, Anders Langlands, Seth Maury e Steve Ingram - Mulan
- Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher - Tenet
- Matthew Kasmir, Christopher Lawrence, Max Solomon e David Watkins - The Midnight Sky
- Matt Sloan, Genevieve Camilleri, Matt Everitt e Brian Cox - Love and Monsters
Migliore colonna sonora
- Terence Blanchard - Da 5 Bloods - Come fratelli (Da 5 Bloods)
- Emile Mosseri - Minari
- James Newton Howard - Notizie dal mondo (News of the World)
- Trent Reznor e Atticus Ross - Mank
- Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste - Soul
Migliore canzone originale
- Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) - Judas and the Black Messiah
- Hear My Voice (musiche di Daniel Pemberton, testo di Daniel Pemberton e Celeste Waite) - Il processo ai Chicago 7 (The Trial of the Chicago 7)
- Husavik (musiche e testo di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson) - Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
- Io sì (Seen) (musiche di Diane Warren, testo di Diane Warren e Laura Pausini) - La vita davanti a sé
- Speak Now (musiche e testo di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth) - Quella notte a Miami... (One Night in Miami...)
Miglior sonoro
- Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh - Sound of Metal
- Ren Klyce, Coya Elliott e David Parker - Soul
- Ren Klyce, Jeremy Molod, David Parker, Nathan Nance e Drew Kunin - Mank
- Warren Shaw, Michael Minkler, Beau Borders e David Wyman - Greyhound - Il nemico invisibile (Greyhound)
- Oliver Tarney, Mike Prestwood Smith, William Miller e John Pritchett - Notizie dal mondo (News of the World)
Miglior documentario
- El agente topo, regia di Maite Alberdi
- Collective (Colectiv), regia di Alexander Nanau
- Crip Camp: disabilità rivoluzionarie (Crip Camp), regia di Nicole Newnham e Jim LeBrecht
- Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed
- Time, regia di Garrett Bradley
Un nutrito listone di cose interessanti.
RispondiEliminaTifo per Chloé Zhao perché avendo amato "The rider", spero si aggiudichi la statuetta.
Spero che qualcosa PRIMA O POI esca anche nelle sale, attendiamo allora!
Salutoni!
Ciao Lory! "The Rider" era un grandissimo film, ma anche "Nomadland" (pur non avendolo personalmente amato allo stesso modo) non credo che ti deluderà. Quanto al cinema in sala... mah, prevedo tempi lunghi ancora, purtroppo :(
EliminaUn abbraccio e buona serata!
Mi sembrano nomination molto fiacche. Forse era meglio rimandare tutto al 2022 e fare una premiazione che tenesse conto di due annate. Capisco che c'era da dare un segnale a un settore in crisi, ma questi titoli sono davvero molto deboli. Almeno per me.
RispondiEliminaNon sei il solo ad aver fatto questa considerazione. Come dici giustamente, c'era bisogno di dare un segnale di speranza a tutto il mondo del cinema e credo che questo sia stato il motivo principale. Non sono invece d'accordo sulla scarsa qualità dei film: il fatto che siano perlopiù titoli indipendenti non significa che non siano validi... ci sono almeno 3-4 ottime pellicole di cui sono sicuro risentiremo parlare. Anzi, per me è positivo che per una volta venga dato spazio a un tipo di cinema che solitamente non viene troppo preso in considerazione dall'Academy.
EliminaSono molto delusa perchè non hanno candidato One night in Miami come miglior film, non mi pare che ci fosse tanto di meglio! :(
RispondiEliminaAnch'io sono deluso per la mancata candidatura di "One night in Miami", ma in un certo senso me lo aspettavo: si tratta di un film troppo scomodo e troppo accusatorio verso l'America per avere un minimo di considerazione. Sono rimasto un po' male anche per la mancata nomination a Jodie Foster: dopo il Golden Globe in un certo senso ci speravo...
EliminaE infatti mi chiedevo che fine avesse fatto Jodie.
EliminaMa i tuoi preferiti? Cosa ci racconti?
I miei preferiti al momento sono "Mank" e "Una donna promettente", ma me ne mancano ancora troppi da vedere per esprimere un giudizio definitivo. Comunque scriverò le recensioni man mano che i film usciranno (SE usciranno) e in ogni caso, come ogni anno, qualche giorno prima della cerimonia scriverò il solito "postone" con pronostici e preferenze... :)
EliminaIl fatto che ci siano pochi film hollywoodiani in concorso secondo me è solo un bene. Così una volta tanto si dà spazio anche a produzioni indipendenti che finalmente possono avere il loro posto al sole. Parlo in generale perchè finora ne ho visti pochissimi, ma come al solito la tua capicità di raccontarli mi fa venire voglia di recuperarne il più possibile.
RispondiEliminaUn caro saluto e buona serata.
Mauro
Sei sempre gentilissimo, Mauro. Grazie.
EliminaOvviamente sono d'accordo con te al 100% : film indipendente non fa rima con "scadente", anzi... semmai è vero spesso il contrario! E anche quest'anno ci sono film importanti a contendersi l'Oscar.
Ricambio il saluto!
Per LaKeith Stanfield recupera “Sorry to Bother You”, film strano ma decisamente interessante. Una precisazione: “Minari” non è un film coreano ma 100% americano (ambientato in Arkansas), anche se in lingua coreana. In America ci tengono a queste piccole cose... :-)
RispondiEliminaGrazie! Confesso che non avevo idea di chi fosse: prima del 25/4 aprile urge recupero! ;)
EliminaSu "Minari" hai ragione: ho scritto film coreano per abbreviare, si tratta in effetti di un film girato con capitali e produzione americana ma con un cast asiatico. E' stato anche girato in parte in lingua coreana (infatti ha vinto il Golden Globes come miglior film straniero)