mercoledì 1 aprile 2020

RICORDI DI CINEMA (E DI SALE STORICHE, E DI FILM IMPORTANTI...) LA MIA PRIMA VOLTA A VENEZIA


E' proprio vero che la prima volta non si scorda mai! E in effetti devo dire che il mio "battesimo" alla Mostra del Cinema di Venezia fu davvero indimenticabile... ma non nel senso che credete voi! Se avrete la pazienza di leggere queste righe capirete perchè. Andiamo con ordine, però: correva l'anno 2002, e come regalo per i miei primi vent'anni (eh sì, un tempo sono stato giovane anch'io) mi ero concesso una "toccata e fuga" al Lido, giusto per capire cosa volesse dire essere lì, a un festival importante, circondato da star e da semplici appassionati come me, tutti insieme per condividere un'emozione...


Ero arrivato a Venezia la mattina dell'ultimo giorno della Mostra, giusto in tempo per prendere i biglietti per la serata finale: all'epoca non era come adesso che la premiazione è riservata solo agli invitati. Bastava fare una (lunga) coda al botteghino e potevi sederti in sala con le star. Così feci: colmo di gioia per essere riuscito ad acquistare l'ambito tagliando, mi accomodai di buon ora in Sala Grande in attesa del verdetto e della proiezione del film vincitore.

Quella del 2002 non fu un'edizione memorabile, bisogna dirlo: complice la solita burocrazia italiana (e con lo zampino della politica) il curatore della Mostra, lo svizzero Moritz De Halden, che aveva ricevuto l'incarico da pochi mesi, fu costretto ad allestire in fretta e furia un cartellone almeno dignitoso. C'erano Kitano, Sam Mendes, Stephen Frears, Todd Haynes, Clint Eastwood (fuori concorso con Debito di sangue) e pochi altri. La grandissima Julianne Moore fu premiata come migliore attrice per Lontano dal Paradiso, mentre la Coppa Volpi come miglior attore andò a un incredulo Stefano Accorsi (che l'anno prima aveva raggiunto la notorietà con L'ultimo bacio di Gabriele Muccino).

Restava solo da vedere chi avrebbe vinto il Leone d'oro.
E non appena la splendida Gong Li annunciò il nome del vincitore, si scatenò il finimondo!

Contro ogni pronostico, infatti, il premio per il miglior film andò a Magdalene, un film britannico diretto da Peter Mullan, ruvido regista scozzese poco incline alla diplomazia e amico fraterno di Ken Loach, nonchè protagonista di diverse sue pellicole. Magdalene è una pellicola durissima e senza fronzoli che racconta il calvario di tre giovani ragazze confinate in una casa di rieducazione gestita dalla Chiesa Cattolica, rinchiuse lì dentro con la sola colpa di essere ragazze madri o vittime di violenza: in realtà in questo convento-lager subiranno ogni tipo di vessazioni, fisiche e psicologiche, almeno finchè lo scandalo non verrà fuori, dopo molti, troppi anni...
 

Ebbene, la mia prima volta a Venezia coincise con il finimondo in Sala Grande.
Proprio come allo stadio, la sala si divise in due fazioni: da una parte i laici, i progressisti, i sostenitori del film, che applaudivano e inveivano contro l'omertà della Chiesa. Dall'altra i conservatori, i cattolici, i critici "di destra" che fischiavano contro il verdetto e si scagliavano verso la giuria e la parte di platea a loro dire "comunista"... per dieci minuti buoni volarono insulti, urla, sfottò, improperi irripetibili provenienti da insospettabili addetti ai lavori in smoking. Lo stesso Mullan, va detto, non usò granchè la diplomazia, vomitando parole di fuoco contro le gerarchie ecclesiastiche nel suo discorso di "ringraziamento".

Io assistevo in silenzio, un po' sbalordito e un po' sbigottito. Ma anche, lo ammetto, parecchio divertito da quell'autentica esplosione di adrenalina. In fin dei conti il cinema è anche questo: passione (anche viscerale), discussione, emotività, polemica. L'arte è sempre stata controversa, è normale che divida perchè, per fortuna, ogni individuo ha una mente pensante e le opinioni non sempre possono essere condivise. Ma è sempre, sempre bello parlarsi e confrontarsi.

Da allora ho capito cosa sono i festival e quanto è bello parteciparvi: non solo per i film ma anche, soprattutto, per la condivisione e lo scambio di opinioni (civile, ovviamente). Infatti dopo quella "storica" edizione del 2002 a Venezia sono tornato ogni anno. Non posso dire che ogni volta è bella come la prima volta (con la vecchiaia, purtroppo, si diventa sempre più insofferenti e si perde lo sguardo fanciullesco e sognatore...) ma posso dire che, di sicuro, è sempre bello esserci.
Ne sono assolutamente convinto.

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