E' morto Robert Redford, autentica leggenda del cinema americano (che ve lo dico a fare??). Attore, regista, produttore, per decenni ha incarnato il volto di una Hollywood colta, etica, indipendente, progressista. Vittima predestinata di un pregiudizio al contrario ("troppo bello per essere anche bravo") dovette aspettare le prime rughe per dimostrare il suo talento... fondatore del Sundance Festival, seppe rivoluzionare il cinema indie lanciando generazioni di nuovi registi. Ambientalista, attivista, fieramente democratico, ha sempre unito arte e impegno civile senza cadere mai nella retorica. Il suo nome resterà sinonimo di integrità artistica e morale.
C'è chi fa cinema. E poi c'è chi lo cambia, lo nobilita, lo difende. Robert Redford è stato tutto questo: attore-simbolo, produttore visionario, regista schierato, mecenate di tanti talenti. Si è spento oggi, nel sonno, a 89 anni, lasciando dietro di sè una filmografia sterminata e un'eredità culturale rara, difficile da contenere in una sola parola. Ma se proprio volessimo provarci, l'unica sarebbe forse questa: integrità.
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Ambientalista convinto, difensore dei diritti civili, sguardo critico e sempre attento alle derive autoritarie, Redford non ha mai nascosto la sua vicinanza a idee progressiste, ma allo stesso tempo non ha mai usato la propria fama per fare propaganda: per lui parlavano i suoi film. "L'arte non può essere neutrale", amava ripetere, e il suo cinema non lo è mai stato: sia quando raccontava l'intimità di una barca alla deriva in All is lost o la disillusione politica in Leoni per agnelli, o quando ci metteva in guardia dai pericoli di un'informazione distorta e controllata come in Quiz Show, forse il suo capolavoro. Redford ha rappresentato per generazioni intere il contraltare di un altro monumento del cinema americano, il repubblicano Clint Eastwood: idee politiche diametralmente opposte ma stesso carisma, stessa rettitudine, stesso rispetto per lo spettatore.
All is lost |
Con la sua scomparsa non perdiamo solo una star, ma un Autore a tutto tondo che ha saputo essere allo stesso tempo radicale e mainstream, commerciale e controcorrente, profondamente americano nello spirito ma aperto a uno sguardo universale, sempre con la schiena dritta e fautore del libero pensiero. E forse il modo migliore per ricordarlo non è certo un banale "coccodrillo" come questo, bensì un invito: tornate a guardare i suoi film. Riascolterete quella voce calma, quel modo di stare in scena che non chiedeva attenzione ma la meritava... perchè in un mondo sempre più rumoroso, Robert Redford aveva la forza per parlare chiaro. E si è fatto sentire da tutti.
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