di Philippe Lioret (Francia, 2011)
con Vincente Lindon, Marie Gillain, Amandine Dewasmes
VOTO: ****
Ogni arte è figlia del tempo in cui viviamo, e il discorso vale ovviamente anche per il cinema. E in tempi di crisi economica e sociale, ecco nascere di conseguenza un filone che potremo definire 'cinema della crisi': pellicole che portano dentro nella loro anima tutte le ferite e le contraddizioni di quest'epoca, con risultati spesso notevoli. Un primo bell'esempio è stato The company men di John Wells (colpevolmente uscito da noi solo in dvd, e che invito tutti a recuperare), mentre si appresta a sbarcare in sala Margin call, di J.C. Chador, con un cast stellare e una sceneggiatura (si dice) da capogiro. E di cui parleremo tra pochissimo...
Anche la Francia però ha voluto dire la sua. E a suo modo. Lo ha fatto con un regista bravissimo e sottovalutato, quel Philippe Lioret che avevamo già apprezzato col precedente Welcome (dura ma nello stesso tempo 'poetica' stilizzazione dell'immigrazione clandestina), e che torna sugli schermi con un film appassionato e sentito, sinistro eppure commovente, sullo stile del Ken Loach prima maniera. A voler essere cattivi, diremmo che Tutti i nostri desideri è il film che il vecchio 'Ken il rosso' non riesce più a fare, 'ammorbidito' dall'età e (forse) da un pessimismo di fondo sempre più pronunciato.
Tutti i nostri desideri è un dramma giudiziario che ha come sfondo, appunto, la tremenda depressione del nostro tempo. La protagonista è Claire, avvocatessa che si ritrova tra le mani il caso della giovane Celine, madre disperata trascinata in tribunale da un istituto bancario che pretende la restituzione di un prestito a cui la ragazza non è più in grado di far fronte. Le storie delle due donne si intrecciano e si legano indissolubilmente, nonostante un destino tragico: Claire, determinata a difendere la sua cliente a tutti i costi, viene colpita da un male incurabile alla testa che le lascia pochi mesi di vita... ma il desiderio di giustizia e di umanità verso Celine, e l'aiuto prezioso di un collega, Stephane, le infonderanno il coraggio di proseguire nella sua missone. Fino all'ultimo giorno.
Philippe Lioret è un cineasta che riesce in un 'mestiere' difficilissimo: riuscire a toccare il cuore degli spettatori senza ricattarli moralmente e senza eccedere nel vittimismo e nel compatimento. Nessuna spettacolarizzazione del dolore, insomma, ma un film che sa abbinare sapientemente accanto a un dramma sociale ben conosciuto di questi tempi un dramma personalissimo, privato, intenso, che ci fa quasi dimenticare il contesto storico in cui si svolge la vicenda. Tutti i nostri desideri è un film che ci fa riscoprire la dolcezza dell'intimità, la delicatezza e il disperato bisogno di un contatto umano, in qualsiasi condizione.
Ci sono momenti toccanti, di grande effetto pur nella loro fiera sobrietà. Per chi scrive la scena del bagno nel lago ghiacciato resterà impressa nella memoria per lungo tempo. Da sola vale l'intero film. Ma è giusto (doveroso?) vederla tutta, dall'inizio alla fine, questa pellicola che parla di giustizia, coraggio, morte e redenzione, se non altro per apprezzare anche le sue bravissime attrici: tra le quali rivediamo, con grande gioia, la bella Marie Gillain. Sono passati tanti anni da Harem Suare, in cui l'avevamo scoperta e ammirata, ma classe ed eleganza davvero non vengono mai meno.
concordo con tutto quello che dici,è un film che mi ha stregato, la congiunzione astrale ha voluto che ne parlassimo lo stesso giorno...
RispondiEliminaWelcome è un duro colpo, ma un film che è doveroso vedere, come dici tu...Non vedo l'ora di vedere anche questo, anche se capisco da questa recensione che non risparmierà nè mente nè occhi..
RispondiEliminaNon c'entra nulla, ma qualche giorno fa ho visto "L'ultimo terrestre"..mi è piaciuto, e mi è dispiaciuto invece aver letto molte critiche negative che lo accusano di essersi ridotto ad una storia d'amore...non è la storia d'amore che mi è rimasta impressa, ma mali sociali praticamente incurabili. Beh, solo il mio parere, ovviamente. Un abbracccissimo Kelvin (con treccì! :-)) Have a nice Sunday! smak! r
bravo Lioret!
RispondiEliminariesce a non piangersi addosso, nonostante storie dure delle quali non ci risparmia niente.
Io avrei detto che è una storia personale con sullo sfondo un dramma giudiziario... comunque il film mi è piaciuto davvero molto, molto più di welcome che invece avevo trovato un po' forzato....
RispondiElimina@ cinefilante: in effetti... si poteva dire anche così! Ognuno lo legge in base alla propria sensibilità e al proprio stato d'animo. D'accordo con te comunque, gran bel film!
RispondiEliminache bello sentire qualcuno elogiare la classe e l'eleganza!!
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