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Gianfranco Rosi |
E' passato quasi un anno dalla vittoria dell'
Orso d'oro a
Berlino, eppure
Gianfranco Rosi e il suo
Fuocoammare non si fermano. Anzi, continuano orgogliosamente a portare in giro per l'Europa il loro messaggio di pace, solidarietà e fratellanza, adesso anche sul palcoscenico degli
European Film Awards, gli Oscar europei, dove il film è stato appena premiato come miglior documentario del vecchio continente. Un'altra bella soddisfazione per il regista italiano, che (si spera) potrebbe perfino aprirgli le porte dell'
Oscar vero e proprio, dove può accedere alla nomination in ben due categorie (miglior documentario e miglior film straniero).
Sarà insomma un inverno "caldo" quello di
Rosi, e noi non possiamo che augurargli le migliori soddisfazioni. Ma aldilà dei premi è giusto, importante e doveroso che
Fuocoammare riscuota il meritato successo, e soprattutto che questo successo possa trasformarsi in un buon seguito di spettatori: lo merita per il messaggio che porta e anche per
come lo porta e lo trasmette al pubblico. Perchè
Fuocoammare, ci tengo a precisarlo, è anche e soprattutto un bel film, la cui tematica importante si affianca a una qualità tecnica e artistica assolutamente degne di nota.
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"Toni Erdamann", miglior film europeo dell'anno |
Va detto però che la
29. edizione degli
EFA ha in realtà un trionfatore assoluto, che ha fatto incetta di premi come pochissime altre volte in passato: si tratta del film tedesco
Toni Erdmann, diretto dalla quarantenne
Maren Ade, passato senza troppa gloria in concorso a
Cannes ma rivelatosi un vero e proprio "caso" cinematografico in patria... un film grottesco, sopra le righe, dalla durata fluviale (quasi tre ore) e che si avvale di una coppia di attori straordinari,
Sandra Huller e
Peter Simonischek, entrambi premiati insieme alle statuette per il
miglior film, regia e sceneggiatura. Insomma, un "cappotto" in piena regola che ci rende davvero curiosi di vederlo (peccato che da noi arriverà solo il 23 febbraio e - si dice - sforbiciato di una buona mezz'ora. Ahimè).
Il trionfo di
Toni Erdmann è impreziosito anche dalla qualità degli avversari, quest'anno elevatissima: tra i titoli in gara per il miglior film c'erano anche
Elle, Io Daniel Blake, Julieta e Room, mentre tra i registi la
Ade ha avuto la meglio su
Paul Verhoeven, Ken Loach, Pedro Almodòvar e Cristian Mungiu. E scusate se è poco...
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Contentissima per Rosi e per Lampedusa. Nella tempesta del mondo attuale, un filo di speranza.
RispondiEliminaVero. Come ho scritto, aldilà dei premi in sè (comunque importanti) la soddisfazione è per il successo e per il bel messaggio portato dal film in tutto il mondo. Sono molto contento anch'io
EliminaVedremo mai questo "Toni Erdmann"? In condizioni decenti, intendo.
RispondiEliminaChi può dirlo? Intanto c'è una data di uscita (23 febbraio) e non è poco. Poi molto dipenderà dalla distribuzione (per l'Italia CINEMA) e soprattutto dagli eventuali premi che vincerà... dovesse conquistare l'Oscar la cassa di risonanza sarebbe senz'altro maggiore.
EliminaNon ti nego che ho esultato alla notizia di "Fuocammare"
RispondiEliminaAnch'io! Splendida notizia :) e ora incrociamo le dita per gli Oscar!
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