titolo originale: LA VITA DAVANTI A SE' (ITALIA, 2020)
regia: EDOARDO PONTI
sceneggiatura: EDOARDO PONTI, UGO CHITI
cast: SOPHIA LOREN, IBRAHIMA GUEYE, RENATO CARPENTIERI
durata: 94 minuti
giudizio: ★★☆☆☆
Detto questo, però, e reso il giusto omaggio a donna Sofia, ci tocca scrivere quello che quasi tutta la stampa italiana NON ha avuto il coraggio di scrivere, quasi fosse un atto di lesa maestà nei confronti della Loren: al netto della sua dignitosissima interpretazione, infatti, La vita davanti a sè (diretto dal secondo figlio dell'attrice, Edoardo Ponti) è un film assolutamente deludente e scialbo, poco ispirato, ma soprattutto privo di qualsiasi coinvolgimento emotivo, cosa quasi incredibile dal momento che racconta una storia che pare fatta apposta per far tirar fuori i fazzoletti al pubblico. E dire che gli ingredienti ci sarebbero tutti: una reduce dell'Olocausto burbera ma dal cuore grande, un ragazzino sboccato eppure adorabile, l'inevitabile epilogo struggente e lacrimoso. Eppure il film di Ponti, davvero piattissimo, impalpabile, riesce nella non facile impresa di tediare lo spettatore, anche il più sentimentale, ottenendo esattamente l'effetto opposto: tiene infatti lontana la retorica ma scade nel totale disinteresse già dopo poche sequenze, rendendo piuttosto faticosa la visione (malgrado i soli 94 minuti di durata).
Un vero peccato per un film nato con le migliori intenzioni: La vita davanti a sè è una pellicola che vuole (anzi, vorrebbe) parlare di solitudine, emarginazione, di integrazione difficile e sofferta. Vorrebbe essere cinema del reale, mostrare il presente, farci riflettere e aprire gli occhi su una condizione drammatica (quella degli immigrati clandestini). Eppure la pellicola di Edoardo Ponti nasce già vecchia, stanchissima, dove ovviamente l'unica figura che risalta è quella di una sempre carismatica Sofia Loren cui, paradossalmente, con la sua recitazione giocoforza classica e "vecchio stile" riesce a integrarsi bene in una prodotto cucitole addosso su misura e che solo grazie a lei si mantiene su livelli (quasi) dignitosi.Ma da qui a parlare di Oscar ce ne corre, cara Sofia... ad ogni modo, ci penserà Netflix.
Fermo restando che nessun Oscar e nessuna campagna pubblicitaria risolleverà il valore artistico di un film mediocre che in tanti, invece, provano a spacciare per capolavoro.
Già questo film non mi ispirava per niente, da quello che mi dici di certo non mi viene voglia di vederlo...
RispondiEliminaNon è poi così terribile, in realtà. Mi ha solo annoiato, malgrado duri appena un'ora e mezza: è un film stanco, nato vecchio, al servizio di una diva di altri tempi.
EliminaLa Loren ha sempre una classe immensa. Il film è tutto concentrato su di lei, il resto poco conta.
RispondiEliminaIl problema è che il resto... non c'è o quasi. Francamente non ci sono altre cose da salvare a parte la prestazione (datata) della Loren. Che certo ha ancora classe (quella non si perde mai, è innata) ma non basta per salvare un film come questo.
EliminaCerto, se la Loren vince l'oscar con questo film m'immagino le altre candidature!!
RispondiEliminaAncora è presto per dirlo, ma tutto può essere. In ogni caso dipende tutto dal marketing: se Netflix "spingerà" parecchio questo film negli USA la candidatura potrebbe anche scapparci...
EliminaE tutto questo lo si evince già dal trailer, motivo per il quale non riesco proprio a trovare la forza e la voglia di guardarlo, Loren o non Loren.
RispondiEliminaTi capisco. Io l'ho guardato solo per curiosità e per avere uno spunto di discussione, ma in effetti è un film tutt'altro che imperdibile. Anzi...
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