venerdì 9 giugno 2023

RENFIELD


titolo originale: RENFIELD (USA, 2023)
regia: CHRIS McKAY
sceneggiatura: RYAN RIDLEY
cast: NICOLAS HOULT, NICOLAS CAGE, AWKWAFINA, BEN SCHWARTZ
durata: 93 minuti
giudizio: 



Lo scagnozzo Renfield, dopo secoli di fedele servizio al suo padrone, Dracula (cui procurava le vittime per sfamarlo), decide di cambiare vita e diventare una persona normale, trasferendosi in una caotica New Orleans. Ma, ovviamente, liberarsi del suo ingombrante passato e della presenza del celebre vampiro non sarà per nulla facile... 





Ben venga il cinema di genere. Ben venga in ogni caso, ma soprattutto quando "serve" per far aprire gli occhi su tematiche importanti, che lo spettatore medio non cinefilo e non portato per l'autorialità magari non capirebbe. Dico questo perchè Renfield non è solo un divertente e colorito splatter a tema vampiresco (altrimenti sai che noia, per quanto ben fatto) ma anche un film più profondo di quanto appaia. Perchè Renfield, seppur a modo suo, tratta infatti di una relazione tossica e della difficoltà di chiuderla, e di quanto ci si può sentire soffocati da essa. 

La relazione, inutile dirlo, è quella tra lo scagnozzo Renfield (un misurato, quasi timido Nicolas Hoult, che tra l'altro vedremo presto anche nell'attesissimo Nosferatu di Robert Eggers) e il suo famoso mentore, ovvero il folle, debordante Dracula impersonato da un altrettanto folle ed eccentrico Nicolas Cage (che il trucco ha reso clamorosamente somigliante al mitico Bela Lugosi, soprattutto nelle - finte - immagini di repertorio che omaggiano il capolavoro di Tod Browning, di cui Renfield è un sequel non dichiarato). Il film di Chris McKay (tratto da un'idea originale del fumettista Robert Kirkman, già illustratore della serie televisiva The Walking Dead) prova infatti a immaginare il rapporto malsano tra il vampiro più famoso di sempre e il suo umile servo: un rapporto di odio/amore, possessivo, dominato dalla figura forte (Dracula, ovviamente) che tuttavia non riesce a separarsi da chi non solo gli procura da vivere (Renfield uccide le vittime per farle succhiare al vampiro) ma soprattutto lo fa sentire potente, o forse onnipotente...

Questo è l'aspetto più interessante di Renfield: contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la paura di chiudere il rapporto non ce l'ha tanto il protagonista, che sogna di rifarsi una vita "normale" in una New Orleans da incubo, bensì lo spietato Dracula che nonostante il suo enorme potere ha bisogno del suo pavido schiavo per sentirsi forte, per placare i suoi dubbi da essere umano, per non dare a vedere al mondo di essere un "animale" tormentato e costretto - in tutti i sensi - ad aver bisogno delle persone altrui per sentirsi vivo. Tutto il contrario di Renfield, che invece insospettabilmente rivela un'autostima e una purezza d'animo, seppur a modo suo, capaci di fargli accettare serenamente il cambiamento. Una teoria che si rispecchia purtroppo anche nella vita di tutti i giorni tra persone "normali", spesso costrette a subire la prevaricazione fisica e/o psicologica di partner ossessivi e possessivi.  E non era affatto scontato trovarla in un film tutto sommato ben poco "filosofico" come questo.

Chiariamolo, infatti: non è che Renfield sia poi così profondo e complesso come parrebbe da questo pistolotto che vi ho appena propinato... è (per fortuna, direte) un discreto pop-corn movie, scanzonato, irriverente, amabilmente kitsch, sanguinolento e grandguignolesco al punto giusto proprio come si aspetta il pubblico da multisala.

Un horror con toni da commedia, che ricorda tanto i b-movies degli anni '70 e la libertà espressiva e creativa che si respirava all'epoca, ma al contempo anche un omaggio citazionista e sincero ai classici del genere. Un giocattolino intelligente, che diverte ma ci invita anche alla riflessione, nella fattispecie alla "violenza" che spesso facciamo a noi stessi per assecondare gli sfizi (malsani) di chi esercita su di noi un potere che incute paura, che sentiamo il bisogno di compiacere per il nostro quieto vivere. Se ci aggiungiamo poi anche una buona confezione (niente male gli effetti speciali fintamente vintage) ne viene quindi fuori un prodotto tutt'altro che mediocre, che si vede con piacere, ben diverso dall'essere quel clamoroso scult cui pareva destinato (è un complimento). Da non perdere i titoli di coda: bellissimi e originali, da seguire fino in fondo (anche se non ci sono scene extra)

4 commenti:

  1. Io non ce la faccio proprio a vederlo, eppure per nicolino lo farei ;D

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    1. Anche tu cage-addicted? Ma sai che in un certo senso me lo aspettavo?? :D

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  2. Alla fine lo hai visto e ti è anche piaciuto, sono davvero contenta! Finalmente uno che preferisce citare Lugosi e non Casella, grazie!!
    Un piccolissimo appunto da nerd: Kirkman è il creatore di The Walking Dead e lo scrittore della serie a fumetti, ad illustrarlo si sono alternati Tony Moore e Charlie Adlard.

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    1. Grazie mille per la precisazione! Sono stato un po' superficiale, del resto è un mondo (quello dei fumetti e dell'animazione) che non ho mai frequentato molto. Ma le cose è sempre bene dirle esatte. Thanks :)

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