mercoledì 30 agosto 2023

VENEZIA 80: MENO GLAMOUR, PIU' FILM


 
Dopo la Grande Paura (dettata dallo sciopero degli attori e degli sceneggiatori americani, che pareva dovesse far saltare il banco) ecco la Grande Abbuffata: per la sua 80.ma edizione la Mostra del Cinema di Venezia fa le cose in grande e  mette su il programma - sulla carta - più importante degli ultimi anni. Ci saranno tutti o quasi quest'anno al Lido: ben 23 film in Concorso (di cui sei italiani, un record) per dieci giorni di grande cinema. Ci saranno forse meno star in passerella (quelle che aderiranno allo sciopero) ma tante pellicole su cui nutriamo legittime aspettative, accompagnate dai loro registi: Michael Mann, David Fincher, Sofia Coppola, Bradley Cooper, Yorgos Lanthimos, Luc Besson, Pablo Larraìn (e per quanto riguarda l'Italia Matteo Garrone, Pietro Castellitto, Giorgio Diritti, Stefano Sollima, Saverio Costanzo, Edoardo De Angelis) solo per citare quelli in gara, mentre nelle sezioni collaterali troviamo Woody Allen, Roman Polanski, Richard Linklater, Wes Anderson... una bulimia filmica che costringerà appassionati e addetti ai lavori a un gradissimo tour de force.

E, come sempre, il sottoscritto sarà al Lido per passione e piacere personale: non avrò sicuramente il tempo di scrivere le recensioni in diretta dei film visti, ma le mie due pagine facebook (quella del blog e quella personale) saranno sempre aggiornate con impressioni e curiosità dell'ultima ora.  Se poi (chissà...) tra i miei venticinque lettori ci fosse qualcuno che si trovasse a Venezia e volesse farmi un saluto o condividere l'esperienza (magari anche solo per uno spritz) contattatemi pure su messenger o alla mail kriskelvin72@gmail.com. Sarà per me un vero piacere-

Ci vediamo al Lido!




"Comandante" di Edoardo De Angelis, film d'apertura
Dalla possibile beffa alla certezza di un'edizione deluxe: non deve aver passato un'estate tranquilla Alberto Barbera da quando sono cominciate a rincorrersi le voci dell'ormai noto sciopero degli attori e sceneggiatori hollywoodiani, con il rischio, concreto, di veder stravolto un palinsesto costruito con tanta fatica e legittime ambizioni. Da qualche anno a questa parte infatti la Mostra del Cinema di Venezia, proprio per mano del suo curatore, è diventata una vetrina di lusso per i grandi film americani in odore di Oscar, che sfruttano la kermesse lidense come prestigiosa anteprima per la Award Season. Il rischio era quindi quello di un'edizione monca, priva dei grandi titoli d'oltreoceano, il che avrebbe costretto Barbera a ripiegare su un programma "autarchico" fatto prevalentemente di film italiani ed europei...
 
"Ferrari" di Michael Mann
Invece, per fortuna, niente di tutto questo: l'edizione numero 80 della Mostra del Cinema si terrà in grande stile e con tutti i film che dovevano esserci, americani compresi: solo Challengers di Luca Guadagnino, che doveva essere il film d'apertura, è stato costretto a dare forfait (sarà distribuito - forse - in primavera) ma per il resto l'intero programma è confermato: ci saranno sicuramente meno star in passerella e meno glamour, dato che i sindacati degli attori e sceneggiatori hollywoodiani impediscono ai loro iscritti di promuovere i film in uscita e quindi di accompagnarli ai festival: toccherà perciò a registi e produttori presenziare al Lido, certo con meno appeal, ma l'importante è che Venezia 80, che comincia proprio oggi, si terrà nella sua interezza e con un cartellone, per contro, quasi "bulimico" rispetto alle ultime stagioni.

Saranno infatti ben 23 i film in concorso, mai così tanti (specie considerando che i giorni di programmazione, di fatto, sono appena 9: per giornalisti, accreditati e appassionati toccherà fare i salti mortali per riuscire a vedere tutto)  di cui ben sei batteranno bandiera italiana. Anche questo un record: la sensazione è che a qualche titolo di casa nostra sia stato promesso il concorso in previsione, come detto, di un programma ridotto a causa dello sciopero. Poi, una volta fugata quest'evenienza, non si poteva certo fare marcia indietro e quindi... per giustificare sei film italiani in gara si è dovuta allargare la platea generale. Cose di casa nostra, di cui ormai non c'è più da stupirsi.


Fattosta che Venezia 80 vedrà, sulla carta, un programma stellare, a cominciare perlappunto dai film americani: vedremo subitissimo (domani sera) il film più atteso, ovvero Ferrari di Michael Mann, il biopic su Enzo Ferrari diretto dal grande regista di Chicago che torna al Lido dopo quasi vent'anni di assenza (l'ultima volta fu nel 2004 con Collateral) e interpretato da Adam Driver. Ma avremo anche il gradito ritorno di Sofia Coppola (vincitrice del Leone d'oro nel 2010 con Somewhere) che porterà in concorso Priscilla, dedicato alla figlia di Elvis Presley, mentre ancora un altro biopic lo firma la star hollywoodiana Bradley Cooper con Maestro (vita e opere di Leonard Bernstein). Altro nome "pesantissimo" è quello di David Fincher, che debutta in laguna con The Killer, un "noir brutale" (come descritto dallo stesso regista) che vede Michael Fassbender e Tilda Swinton tra i protagonisti. Batte invece bandiera irlandese ma è una produzione americana a tutti gli effetti Povere Creature di Yorgos Lanthimos, che dopo il furbetto divertissement de La Favorita torna alle sue cupe atmosfere di sempre raccontando la storia di una Frankenstein al femminile, interpretata da Emma Stone.

"Io Capitano", di Matteo Garrone
La risposta italiana come detto non si è fatta attendere: il nostro cinema presenzierà in forze a Venezia a partire dal film d'apertura, Comandante di Edoardo de Angelis (con Pierfrancesco Favino). Ci saranno anche Giorgio Diritti con Lubo (con Valentina Bellè e Franz Rogowski), Stefano Sollima con Adagio (con Toni Servillo, Valerio Mastandrea e ancora Pierfrancesco Favino), il debutto al Lido di Pietro Castellitto con Enea, Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, e soprattutto Io capitano di Matteo Garrone, che racconta il terribile viaggio della speranza di sue profughi senegalesi che sognano l'Europa: verosimilmente sarà il nostro film di punta per i premi, incrociamo le dita...

"El Conde" di Pablo Larraìn
Completano poi il concorso tanti film internazionali di autori importanti come i francesi Luc Besson e Bertrand Bonello, il belga Stephan Brizè, che dopo la splendida trilogia sul lavoro (La legge del mercato, In guerra, Un altro mondo) torna al Lido con un film romantico, Hors Saison. Molta attesa anche per il nuovo lavoro di Ryusuke Hamaguchi, che dopo l'Oscar per Drive my car porta a Venezia il cupo Evil does not exist, dichiaratamente anticapitalista, e per due registe polacche fieramente femministe come la veterana Agnieszka Holland e la promettente Malgorata Szumowska. Come non citare poi il messicano Michael Franco con Memory, per il terzo anno consecutivo in gara dopo i bellissimi Nuevo Orden e Sundown, e ovviamente Pablo Larraìn con El Conde: il grande regista cileno torna ad affrontare di petto la storia del proprio paese rappresentando il dittatore Pinochet come un vampiro mefistofelico e succhiasangue, in quello che è forse il poster più bello della Mostra.

"The Palace" di Roman Polanski
Ma Venezia 80 farà parlare di sè anche per i film fuori concorso, dove troviamo innanzitutto Coup de chance di Woody Allen, cinquantesimo film del cineasta newyorchese, Hit Man di Richard Linklater (autore interessantissimo e amato dai cinefili), Aggro Dr1ft del controverso Harmony Korine e The Wonderful Story Henry Sugar, un "corto" di 40 minuti firmato dal prolifico Wes Anderson (già in concorso anche a Cannes). Tornerà anche un "grande vecchio" come Roman Polanski, che alla vegliarda età di 90 anni suonati ha girato The Palace, feroce satira sul mondo contemporaneo che non vediamo l'ora di ammirare. Il film di chiusura sarà invece La sociedad de la nieve di Juan Antonio Bayona, che racconta la drammatica storia del disastro aereo accaduto nel 1972 in Cile alla squadra nazionale uruguayana di rugby, dove una trentina di passeggeri sopravvissero allo schianto in condizioni estreme sulle montagne andine.

Impossibile, infine, elencare tutti i titoli nelle sezioni collaterali perchè sono davvero troppi. Ma è proprio in queste categorie (Orizzonti, Orizzonti Extra, Giornate degli Autori, SIC) che spesso si scoprono piccoli gioiellini: pensiamo al successo di Margini, presentato nella Settimana della Critica della scorsa edizione e poi fortunatamente approdato in tutte le sale italiane fino ad arrivare ai David di Donatello. Dopotutto, il bello dei festival è proprio questo...

3 commenti:

  1. Come ogni anno, non posso fare altro che invidiarti (ma seguo il gruppo veneziano, e ho giurato a me stessa che MAI neppure tenterò di avvicinarmi al festival, visto che è praticamente impossibile trovare biglietti, dovrei prendere due settimane di ferie di cui una solo per stare tutto il giorno davanti al PC), soprattutto per Lanthimos, e aspettare con pazienza di poter vedere tutte le chicche che consiglierai! Buon Festival!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie mille!
      E ricorda: mai dire mai! ;)
      A parte gli scherzi, non ha senso venire alla Mostra acquistando i biglietti, che sono introvabili e cari. Su questo sono d'accordo con te. Ma se richiedi un nell'accredito stampa con il tuo blog vedrai che tutto cambia ed è molto meno complicato di quello che pensi!

      Elimina
  2. Io ne ho 51, e vado alla Mostra da più di venti... ed è sempre più dura 😂 ma la prima volta non si scorda mai, a qualsiasi età. Ti aspetto il prossimo anno!!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...