Il bilancio qualitativo della stagione 2024/25 è certo meno esaltante di quella precedente, anche a causa di fattori esterni oggettivi come lo sciopero degli sceneggiatori hollywoodiani e le difficoltà produttive che affliggono sempre più il cinema d'autore... del resto, se le migliori "cose" viste quest'anno sono state (per me) due serie tv (M. Il Figlio del Secolo e Dieci Capodanni), questo la dice lunga sul valore di questa classifica. Ad ogni modo, onore al maestoso The Brutalist di Brady Corbet, epica epopea di un'America in crisi con un Adrien Brody da Oscar, e massimo rispetto anche per altre opere che affrontano temi sociali difficili come Il seme del fico sacro, Anora, 28 anni dopo e lo spiazzante Joker: Folie à Deux, per non parlare del bellissimo I Peccatori, horror sui generis che abbraccia (ruiscendoci) tutti i generi cinematografici ricavandone un pout-pourri vincente. E l'Italia? C'è anche il nostro paese in questa top-seven, con una pellicola che (volutamente) ho voluto premiare anche aldilà dei propri meriti, proprio per l'importanza del messaggio che porta...
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M: il figlio de secolo |
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The Brutalist |
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Anora |
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Joker: Folie à Deux |
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Il seme del fico sacro |
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La casa degli sguardi |
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Film magniloquente, smisurato, che omaggia i grandi kolossal del passato e tanta filmografia a tema (da Il Petroliere - come affresco d'epoca - a The Master - come storia di uomini), ovviamente non solo per la durata ma anche per l'epicità del soggetto e la cura filologica della confezione (è stato girato su pellicola in un anacronistico formato VistaVision, quello che si usava negli anni '50). La vita avventurosa e perigliosa di Laszlo Toth (Adrien Brody, oscarizzato), geniale architetto brutalista scampato a Hitler e rifugiatosi in America in quanto ebreo, diventa l'assunto per un'opera ambiziosa, a tratti eccessiva, eppure proprio per questo ancora più coraggiosa e meritoria.
2) IL SEME DEL FICO SACRO (di Mohammad Rasoulof, Germania/Francia/Iran 2024) ★★★★★
Uno dei film più toccanti e importanti della stagione: film potente e coraggioso, dichiaratamente politico, appassionante, ansiogeno, girato clandestinamente fuori dall'Iran nonostante le persecuzioni del regime degli ayatollah. Un atto di resistenza cinematografica che denuncia le ingiustizie e la barbarie della teocrazia iraniana e celebra il coraggio delle nuove generazioni. In Italia, purtroppo, è stato molto penalizzato dalla distribuzione, merita una doverosa riscoperta.
Se tutto il cinema "commerciale" fosse come I Peccatori, allora evviva il cinema commerciale! Che, badate bene, non è un capolavoro e non aspira ad esserlo, ma riesce nei suoi 137 minuti a farti riscoprire il piacere della sala cinematografica (possibilmente in IMAX 70mm). Un film brutale, anarchico, che frulla sapientemente tutte le forme dell'horror senza alcuna paura di essere derivativo, tutto giocato su ritmo, azione e rabbia, fregandosene bellamente (finalmente!) del politically correct. La sorpresa più gradita dell'anno: lo ritroveremo sicuro protagonista ai prossimi Oscar.
Una commedia intelligente, deliziosa, malincoMica al punto giusto, che in un'annata straordinaria ha sbancato Cannes e gli Oscar. La mente corre subito (volutamente) a Pretty Woman ma l'approccio del regista Sean Baker, icona del cinema indie americano, è diametralmente opposto: Anora è a tutti gli effetti la versione favolistica del declino del Sogno Americano, che attraverso la comicità riesce a farci provare la rabbia della lotta di classe e l'impotenza verso coloro che muovono i fili del mondo. Menzione speciale per l'incantevole Mikey Madison, che ha indovinato il ruolo della vita.
Un'opera sorprendentemente matura per un genere spesso sottovalutato come l'horror. Danny Boyle (regista) e Alex Garland (sceneggiatore) non si limitano a raccontare l'orrore esterno dell'apocalisse, ma ci costringono a guardare quello interiore: la paura del diverso, l'egoismo, la perdita della memoria collettiva, della "pietas". E' un film che inquieta più per ciò che suggerisce che per quello che mostra: l'uso di immagini sporche e quasi amatoriali rende tutto più reale, più vicino. Ma il cuore del film è Spike, la sua crescita forzata in un mondo che ha dimenticato come si ama. Nonostante un finale (troppo) posticcio è un'opera intrigante, che riesce ad unire tensione e riflessione, politica e umanità.
Si comincia con un cartone stile Looney Tunes, in omaggio alla Warner e all'epoca d'oro dei comics, ma si capisce subito che ci sarà poco da ridere: il percorso di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix), ormai ridotto a una larva umana cui è stata tolta anche la dignità, assomiglia alla Passione laica di un Messia maledetto e destinato alla dissoluzione, tradito e deriso da tutti, anche da chi gli giura amore eterno per poi ripudiarlo sulla croce. Film spiazzante e nerissimo, poco capito da tutti: formalmente è un musical, di fatto è un tetro, dolente, ineluttabile dramma dove la rabbia del primo capitolo lascia il posto al dolore. Opera imperfetta ma dannatamente affascinante, che scatena emozioni vere. Al botteghino è stato un flop, ma il tempo gli renderà giustizia.
7) LA CASA DEGLI SGUARDI (di Luca Zingaretti, Italia 2025) ★★★★☆
Non solo un racconto intimo di dolore e resilienza, ma anche un importante film politico che restituisce dignità al lavoro umile, quello spesso "invisibile" agli occhi dei potenti, sottovalutato e sottopagato eppue indispensabile per garantire l'agiatezza delle classi superiori. Il debutto alla regìa di Luca Zingaretti è un sorprendente dramma umano che, pur all'interno di una struttura semplice, alterna con garbo ironia e commozione raccontando una storia comune ma che sa restituirci un po' di fiducia nel prossimo. Ottima prova anche dell'altro esordiente, il giovane protagonista Gianmarco Franchini.
Siamo per me a metà anno, ma di film bellissimi posso dire di averne visti. Certo, l'annata delle serie TV la batte, con almeno cinque titoli tra cui i tuoi a contendersi il primo posto (trova posto per The Studio, se riesci, ora che hai sdoganato il mezzo).
RispondiEliminaAnche quest'anno posso dire di condividere molte opinioni con te, e non sembra più una sorpresa con gli horror a conquistarci, a parte quel Joker che per me resta una grandissima delusione, da amante dei musical.
Il film di Zingaretti mi manca, ammetto che con il cinema italiano parto da pregiudizi di pesantezza che non sempre se ne vanno, ma viste le varie rassegne estive in zona, provo a cercarlo e vedere se mi farà cambiare idea.
Quest'anno ho visto molto poco e quindi sospendo ogni giudizio, però davvero Joker 2 non si può vedere in quest'elenco, via. Come si fa?
RispondiEliminaConcordo con te, Il Seme del Fico Sacro è un film stupendo. In generale la cinematografia iraniana ci sta regalando opere magistrali che purtroppo sono penalizzate dalla distribuzione e pubblicità scarse.
RispondiEliminaIl seme del fico sacro vorrei vederlo, già da febbraio, ma ahimè qui non si era visto.
RispondiEliminaGrazie per avere messo quel trionfo di The Sinners in classifica, compensa quel Joker che per me è stato dimenticabilissimo...