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Come da tradizione, le candidature agli 83. Golden Globe aprono ufficialmente la Award Season: e come ogni anno è ancora troppo presto per fare analisi e pronostici poichè molti film non sono ancora usciti in Italia, ma questa prima lista di nomination è utile per farci un'idea della stagione cinematografica appena trascorsa. Sono molto, molto felice che i due frontrunner di quest'anno siano due film che ho amato molto, ovvero l'inarrivabile Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson (che, incredibilmente, cerca ancora la sua prima statuetta della sua carriera...) e la bellissima sorpresa I Peccatori di Ryan Coogler, uscito addirittura in primavera e già disponibile in home-video. Ma queste candidature ribadiscono anche l'ormai conclamata apertura di Hollywood alle cinematografie straniere, vedi la presenza in tante categorie di titoli come Sentimental Value, Un semplice incidente, L'agente segreto e No other choice. Grande assente, purtroppo annunciato, il cinema italiano. Ma non avevamo dubbi in proposito...
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| Una battaglia dopo l'altra, di P.T. Anderson |
Appassionati di premi cinematografici, cominciano le danze! Sono state infatti appena annunciate le candidature per gli
83. Golden Globe, i premi della stampa americana la cui premiazione si celebrerà il prossimo 11 gennaio, e che danno ufficialmente inizio alla Award Season 2025 (quest'anno più che mai, dato che anche gli
EFA - ovvero gli "Oscar europei" - tradizionalmente i primi in assoluto ad essere assegnati, hanno spostato la loro cerimonia a gennaio). Naturalmente è molto presto per trarre giudizi o pronostici, dal momento che molti titoli non sono ancora usciti nel nostro paese, ma queste prime nomination sono molto indicative per fiutare "l'aria che tira" e lo stato delle cose a Hollywood e dintorni.
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| I Peccatori, di Ryan Coogler |
Occhio ai
Golden Globe, dunque. Che dopo la loro "rifondazione" avvenuta nel 2023 in seguito ai ben noti scandali corruttivi che travolsero la vecchia
Hollywood Foreign Press, hanno ritrovato credibilità e importanza in virtù del loro nuovo indirizzo più inclusivo e aperto al cinema di ogni frontiera. E non è un caso che, almeno per quanto mi riguarda, da allora le scelte dei
Globes sono risultate qualitativamente ben più valide rispetto a quelle degli
Oscar, evitando così (finalmente) quella sovrapposizione di premi che spesso li vedevano come "fotocopia" degli
Oscar stessi. Da tre anni a questa parte infatti i
Globes vivono di vita propria, essendo ormai smarcatosi dalle logiche degli
Academy Awards.
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| Hamnet, di Chloe Zhao |
Veniamo al sodo: chi segue questo blog sa che per il sottoscritto
Una battaglia dopo l'altra di
Paul Thomas Anderson è il film dell'anno, forse addirittura di questo primo scorcio di millennio, una specie di "hors catégorie" come dicono i francesi, e questo indipendentemente da qualsiasi decisione di qualsiasi giuria. Ma non nego che vederlo figurare come
frontrunner con ben 9 candidature mi riempie il cuore di gioia:
PTA è forse il più grande regista americano vivente (insieme a
Clint Eastwood) ed è incredibile che con una carriera come la sua non abbia ancora in bacheca nemmeno una statuetta di quelle "pesanti". Che sia la volta buona per la sua consacrazione? Incrociamo le dita... perchè
"non dire gatto finchè non l'hai nel sacco..." come diceva il vecchio Trap. Parole sante.
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| Sentimental Value, di Joachim Trier |
Ma se Hollywood, Dio ce ne scampi, volesse ancora una volta girare le spalle a
Anderson, ecco se non altro che anche il "vincitore di riserva" di quest'anno è anch'esso un signor film:
I Peccatori di
Ryan Coogler (8 candidature) non raggiunge le vette di
Una battaglia dopo l'altra per importanza e significato, ma è comunque una pellicola efficace, divertentissima, originalissima, diretta, interpretata e musicata alla perfezione. E' cinema commerciale ai suoi livelli più alti, e se proprio
Una battaglia dopo l'altra non dovesse farcela dico subito che, a mio modestissimo parere,
I Peccatori sarebbe comunque un degno vincitore.
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| Marty Supreme, di Josh Safdie |
Ma la strada è ancora lunga e, come dicevamo, molti film devono ancora uscire in Italia e non possiamo giudicarli. Scorrendo la lista dei candidati appare però chiara la svolta internazionalista dei
Globes, che portano in nomination titoli come il norvegese
Sentimental Value (rivelazione dell'anno), il brasiliano
L'agente segreto, l'iraniano (ma battente bandiera francese)
Un semplice incidente, il corano
No other choice, tutti provenienti da Cannes o da Venezia. E poi abbiamo il possibile
outsider, quell'
Hamnet diretto dalla due volte Oscar
Chloe Zhao che potrebbe essere il vero terzo incomodo. Ma per i pronostici "veri" e più ragionati bisognerà comunque aspettare le nomination dell'
Academy, che arriveranno il 22 gennaio. Già da ora però possiamo individuare dei duelli niente male nelle rispettive categorie: chi vincerà la sfida tra
Leonardo DiCaprio e
Timothée Chalamet? E tra
Julia Roberts e
Jennifer Lawrence? E la deliziosa
Chase Infinity riuscirà a mettersi dietro gente come
Emma Stone o
Kate Hudson?
E' il bello dei premi... di brutto c'è invece la totale assenza dell'Italia in queste candidature. Ma non c'erano grosse speranze in ballo, in un'annata alquanto deludente per il cinema di casa nostra. Se l'anno scorso avevamo in gara Vermiglio e la Rossellini, quest'anno è buio pesto: nulla da fare per Familia di Francesco Costabile, la cui debole candidatura ha fatto la fine del classico vaso di coccio insieme ai vasi di ferro, e temo che andrà così anche agli Oscar. E nulla di nulla anche nelle altre categorie, nemmeno uno straccio di nomination, a differenza di altri paesi sicuramente per tradizione meno evoluti del nostro. Un dato su cui riflettere, ma avremo senz'altro modo di tornarci.
Miglior film drammatico
- Frankenstein di Benicio Del Toro
- Un semplice incidente di Jafar Panahi
- L'agente segreto di Kleber Mendonça Filho
- Sentimental Value di Joachim Trier
- I Peccatori di Ryan Coogler
Miglior film – musical o commedia
- Blue Moon di Richard Linklater
- Bugonia di Yorgos Lanthimos
- Marty Supreme di Josh Safdie
- No Other Choice di Park Chan-wook
- Nouvelle Vague di Richard Linklater
- Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson
Miglior attrice protagonista in un film drammatico
- Jennifer Lawrence – Die My Love
- Renate Reinsve – Sentimental Value
- Julia Roberts – After The Hunt
Miglior attore in un film drammatico
- Joel Edgerton – Train Dreams
- Oscar Isaac – Frankenstein
- Dwayne Johnson – The Smashing Machine
- Michael B. Jordan – I Peccatori
- Wagner Moura – L'agente segreto
- Jeremy Allen White – Springsteen: Liberami dal nulla
Miglior risultato cinematografico e al botteghino
- Mission: Impossible – The Final Reckoning
Miglior attrice protagonista – film (musical/commedia)
- Rose Byrne – If I Had Legs I’d Kick You
- Cynthia Erivo – Wicked: Parte 2
- Kate Hudson – Song Sung Blue
- Chase Infiniti – Una battaglia dopo l’altra
- Amanda Seyfried – The Testament of Ann Lee
Miglior attore – film – musical/commedia
- Timothée Chalamet – Marty Supreme
- George Clooney – Jay Kelly
- Leonardo DiCaprio – Una battaglia dopo l’altra
- Lee Byung-Hun – No Other Choice
Miglior regista – film
- Paul Thomas Anderson – Una battaglia dopo l’altra
- Ryan Coogler – I Peccatori
- Guillermo del Toro – Frankenstein
- Jafar Panahi – Un semplice incidente
- Joachim Trier – Sentimental Value
Miglior attrice non protagonista – film
- Emily Blunt – The Smashing Machine
- Elle Fanning – Sentimental Value
- Ariana Grande – Wicked – Parte 2
- Inga Ibsdotter Lilleaas – Sentimental Value
- Teyana Taylor – Una battaglia dopo l’altra
Miglior film d’animazione
- Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba Infinity Castle
Miglior sceneggiatura – film
- Paul Thomas Anderson – Una battaglia dopo l’altra
- Ronald Bronstein & Josh Safdie – Marty Supreme
- Ryan Coogler – I Peccatori
- Jafar Panahi – Un semplice incidente
- Eskil Vogt & Joachim Trier – Sentimental Value
- Chloé Zhao & Maggie O’Farrel – Hamnet
Miglior film internazionale
- Un semplice incidente di Jafar Panahi – Francia
- No Other Choice di Park Chan-wook – Corea del Sud
- The Secret Agent di Kleber Mendonça Filho – Brasile
- Sentimental Value di Joachim Trier – Norvegia
- Sirāt di Oliver Laxe – Spagna
- La voce di Hind Rajab di Kawthar ibn Haniyya – Tunisia
Miglior canzone – film
- "Dream As One" – Avatar: Fuoco e Cenere
- "Golden" – KPop Demon Hunters
- "I Lied To You" – I Peccatori
- "No Place Like Home" – Wicked: Parte 2
- "The Girl In The Bubble" – Wicked: Parte 2
- "Train Dreams" - Train Dreams
Miglior attore non protagonista – film
- Benicio del Toro – Una battaglia dopo l’altra
- Jacob Elordi – Frankenstein
- Sean Penn – Una battaglia dopo l’altra
- Stellan Skarsgard – Sentimental Value
Miglior colonna sonora originale – film
- Alexandre Desplat – Frankenstein
- Ludwig Göransson – I Peccatori
- Jonny Greenwood – Una battaglia dopo l’altra

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