Buon Natale a tutti!
SILENT NIGHT
titolo originale: SILENT NIGHT (GB, 2021)
regia: CAMILLE GRIFFIN
sceneggiatura: CAMILLE GRIFFIN
cast: KEIRA KNIGHTLEY, MATTHEW GOODE, ROMAN GRIFFIN DAVIS, LILY-ROSE DEPP
durata: 92 minuti
Dunque. Premessa uno, la più importante: questo è uno di quei film di cui meno si sa meglio è. Anzi, direi che è fondamentale non sapere nulla prima di accingersi alla visione. Capirete che questa è una delle recensioni più difficili della mia vita poichè è molto, molto complicato parlare di un film (bellissimo) senza scivolare in spoiler e senza affrontare argomenti legati agli spoiler stessi... ci proverò.
Premessa due. Lo ammetto: quando vidi questo film (nel 2021) lo feci solo perchè nel cast c'era Keira Knightley, e come spesso capita quando vedi un film senza aspettative finisci per innamorartene all'istante, anche se non si tratta proprio di una passeggiata di salute (e in questo caso state certi che non lo è). Come ho già specificato nella premessa, non posso dire che questo sia il periodo dell'anno che amo di più, e quindi potete già farvi un'idea di quello che vi apprestate a vedere. E poi, a dirla tutta, già nel titolo (solo apparentemente banale) c'è tutto il significato del film stesso. Un film che non è mai stato distribuito in Italia e forse mai lo sarà: non c'è da stupirsi in un paese catto-bigotto come il nostro. Sapete che non è mia abitudine recensire i film che non trovano una distribuzione "ufficiale", ma in questo caso, a quattro anni dall'uscita in UK, è giunto il momento di dire chissenefrega.
Silent Night comincia come una commedia classica per poi scivolare verso il grottesco, passando da un clima apparentemente spensierato a un ristagno di inquietudine e amarezza. Non si tratta però di una specie di Compagni di scuola, dove un Verdone d'annata metteva ferocemente a nudo la grettezza delle persone, ma di un qualcosa di molto più "complicato" e opprimente, che costringe gli adulti a recitare un forzato gioco delle parti fino a giungere a un epilogo inimmaginabile per uno spettatore che si aspetta da un certo film un certo canovaccio, che invece viene stravolto da una riflessione sul nostro ruolo nel mondo e su quello che facciamo per (non) renderlo migliore. Una riflessione che finisce per interrogarci (anche) sulla politica, sull'imbarazzo e il lassismo delle istituzioni nell'affrontare temi fondamentali per il futuro dell'umanità (questo posso dirvelo: si parla di ecologismo e di rispetto per la natura) e su quanto nel nostro piccolo contribuiamo verso la collettività per garantirci il nostro benessere.

Osservando le dinamiche che si instaurano tra i vari personaggi, capiamo che nei loro comportamenti c'è tutto il significato del "saper stare al mondo", dove alla falsità degli adulti si contrappone la schiettezza, la naturalezza e la voglia di ribellione dei bambini, specchio di una generazione impotente costretta a subire le porcherie e il menefreghismo dei loro genitori e dei loro nonni, in larga parte insensibili a quanto scritto sopra. Silent Night è un film apocalittico nello sviluppo e negli argomenti che tratta, e lo fa insinuandosi in maniera subdola in un contesto spensierato, a simboleggiare un'umanità cinica, indifferente, stoltamente convinta di poter scansare le proprie responsabilità mettendo la testa sotto la sabbia e sfoderando sorrisi di circostanza. La punizione, ovviamente, sarà terribile e in linea con ciò che ci meritiamo.
L'abilità della regista Camille Griffin sta però nell'insinuarcelo a poco a poco a poco, con toni da commedia brillante, illudendoci di poter gestire una quotidianità che riteniamo (o meglio, ritenevamo) inscalfibile, rappresentata dalla bellezza eterea di Keira Knightley che è quanto di più dolce, luminoso e rappacificante potremmo immaginare. Eppure, proprio in quell'inquadratura in cui ella si prepara davanti allo specchio per la serata, traspare quell'apparente felicità, quella vena di tristezza e di inquietudine che già ci fa intuire l'epilogo del film (e ora venitemi a dire che Keira non è una grande attrice... vi sfido!). Un film che non lascia indifferenti ma che non sfocia nell'irriverenza e nel sarcasmo, tipici dei film che vogliono farci "sopravvivere" alle Feste, bensì in una cupezza ineluttabile, in un silenzio responsabile che ci fa sentire tutti colpevoli del nostro destino.
(clicca sul link per la recensione)
Catia di CATIA IN CUCINA
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Lisa di IN CENTRAL PERK
Lucius Etruscus de IL ZINEFILO
Madame Verdurin di CINEMUFFIN




Con "c'è Keira Knightley" già mi avevi convinto, ora mi hai incuriosito tantissimo, lo cercherò ovunque! Buone feste amico Grinch!
RispondiEliminaMi ha incuriosito moltissimo questo film di cui naturalmente non avevo mai sentito parlare. Ma è molto inquietante? Tipo che alla fine si uccidono metaforicamente tutti fra loro? (Kukuviza)
RispondiEliminaBuon Natale! E ammetto di essermi fermato alle due premesse, perché con Keira posso vendere il film alla mia dolce metà, e se è meglio non saperne niente... meglio non leggerne! :--)
RispondiEliminaQuesto è stato il titolo di Natale sulla Bara qualche anno fa, ha tutto per diventare un classico alternativo delle feste, ottima scelta e auguri! Cheers
RispondiEliminaL'avevo visto tempo fa lo ricordo giusto vagamente. Quindi non è che mi sia rimasto impresso molto. Ricordo solo che c'è Keira :)
RispondiEliminaCredo di aver visto questo film. Ma purtroppo io dimentico tutti i film, tranne pochissimi.
RispondiEliminaMi tornano in mente solo mentre li sto riguardando, e allora cambio canale.
Comunque, anche per me il Natale è un peso, e spero passi in fretta.
Ti abbraccio forte e ti pongo i miei migliori auguri.
A presto. ❤️